
Non è la prima volta che i protagonisti dei romanzi di Michael Connelly si intrecciano. Nel suo ultimo successo letterario si incontrano due personaggi fissi delle sue storie: l’avvocato penalista Mickey Haller, che vedremo protagonista anche di Nine Dragons e The Reversal, ancora inediti in Italia, nonché del prossimo The Fifth Witness atteso in aprile, e l’infaticabile detective Harry Bosch, visto però da un’angolazione insolita, ovvero dallo sguardo diffidente di Haller.
“Da molto tempo volevo entrare nel mondo del legal thriller, attratto da libri come Il Buio oltre la Siepe in cui un avvocato deve fare scelte importanti e pericolose, e allo stesso tempo volevo tenere vivo Harry Bosch e cercare nuovi modi di presentarlo al pubblico. Così l’ho mostrato visto dagli occhi di Mickey Haller che sta dall’altra parte della barricata. Ciò che li unisce è proprio il fatto che si trovano ai lati opposti dello stesso sistema” “Due facce della stessa montagna” diranno alla fine affacciati sul panorama di Los Angeles. Con immutato affetto per il suo Hieronymus Bosch anche se visto con iniziale ostilità. “Cerco di fare del mio Harry Bosch un personaggio contemporaneo, un riflesso del mondo in cui viviamo. E’ il personaggio con cui sono cresciuto e cerco di metterlo in una situazione estrema per vedere come si comporta. Metto in lui molto di me stesso, le reazioni che mi piace pensare avrei io stesso, e mi piace pensare che nelle stesse circostanze farei la cosa coraggiosa”.
“La Lista”, o meglio “Il Verdetto del Proiettile” se vogliamo tradurre fedelmente il più affascinante titolo originale, scorre piacevolmente un capitolo dopo l’altro com’è da sempre nello stile avvincente di Connelly, catturando tutta l’attenzione del lettore già dalle prime righe e trascinandolo d’un fiato verso la fine del libro. Come sottolinea anche Giorgio Faletti, presentatore d’eccezione. “Michael Connelly ha il potere di costruire delle storie in maniera tanto naturale e fluida che te lo fa sembrare facile. Come colpire una pallina da golf”.
La stessa coppia d’assi che un mese fa aveva infiammato il pubblico della Libreria Feltrinelli di Milano si è ripresentata ai microfoni di Luca Crovi su Rai RadioDue per “Tutti i colori del Giallo”. “Perché io sono così nervoso e tu sei così calmo?” aveva chiesto Connelly a Faletti in quella prima occasione. E Faletti aveva scherzato “Quello che mi erogo come talento è essere nervoso il doppio di lui e sembrare rilassato. Sono seduto a fianco di una persona che fino a 10 anni fa era per me un nome sugli scaffali e adesso poter dire di fare il suo stesso lavoro fa pensare che certe favole si possono avverare”.
Michael Connelly ha quindi raccontato la strada che lo ha portato a diventare lo scrittore che è ora “Quand’ero molto giovane sono stato testimone di un delitto, una rapina a mano armata con sparatoria. Ho raccontato tutto alla polizia ma non mi hanno creduto, hanno portato vari sospetti per l’identificazione, ma non mi hanno mai fatto vedere il colpevole e la polizia è rimasta convinta che io avessi paura a identificare il criminale. E’ una cosa che mi disturba ancora, quel crimine è rimasto impunito perché non sono stato creduto. In quel momento mi sono reso conto di aver deluso le aspettative dei poliziotti, e sono rimasto incuriosito e intrigato dal mondo che vedono e a causa di questa curiosità mi sono avvicinato alla letteratura gialla. Il colpo di fulmine per Chandler mi ha cambiato la vita e ho deciso di diventare scrittore. Poi ho lavorato come cronista di nera per molti anni. Forse mi è stato risparmiato il peggio, ma a contatto con poliziotti che col peggio erano costantemente coinvolti ho cercato di entrare nella mente di queste persone che si afferrano a qualcosa sapendo che il mondo in cui lavorano è terribile ma cercando di portare avanti la loro vita quotidiana. Voglio ricordare sempre la capacità di recuperare una fiducia nel genere umano. E’ la contraddizione che si trova nei miei libri: succedono cose terribili, ma in mezzo c’è qualcuno che cerca di ristabilire un po’ d’ordine, di risolvere qualcosa facendosene carico”.