Titolo: La Progenie
Autori: Guillermo Del Toro e Chuck Hogan
Serie: The Strain Trilogy 1
Edito da: Mondadori
Prezzo: 5,00€ (promozione valida fino al 31.12.2011) poi 17,50€
Genere: Horror, Vampiri
Pagine: 406 p.
Voto:5 Stelle
Trama: Un Boeing 777 atterra regolarmente all’aeroporto di New York e rimane immobile sulla pista, a motori spenti. Le tendine sono abbassate, il portellone non si apre, il pilota non risponde alle chiamate radio né i passeggeri al cellulare. Si sospetta un attentato terroristico, ma le forze speciali, incaricate di salire a bordo, si trovano invece di fronte a una scena agghiacciante: sembra che tutti gli occupanti dell’aereo siano inspiegabilmente morti. Per risolvere il caso vengono convocati Eph Goodweather, dell’Ente prevenzione malattie infettive, e la sua collega Nora Martinez. Esaminando i cadaveri i due si accorgono che le vittime non presentano segni né di panico né di agonia; qualunque ne sia stata la causa, la morte deve averli colti di sorpresa. Nemmeno i quattro superstiti trovati per miracolo da Eph e Nora sono d’aiuto, poiché nessuno di loro ricorda nulla. La notizia dell’accaduto si diffonde attraverso i media e arriva fino ad Abraham Setrakian – un anziano ex professore sopravvissuto all’Olocausto -, l’unico in grado di capire la situazione. L’uomo riconosce che quel fatto inspiegabile è in realtà un’incursione, l’evento a lungo atteso e a cui si è preparato per tutta la vita… Il morbo letale che ha infettato il Boeing si diffonde per le strade di Manhattan, dando inizio a uno scontro in cui gli umani diventano il cibo di misteriosi esseri soprannaturali. Con l’aiuto di Setrakian, Eph dovrà cercare di fermare il contagio e salvare la città prima che sia troppo tardi… Guillermo Del Toro, affermato regista, e Chuck Hogan, autore di thriller, rinnovano gli schemi del genere horror, facendo de La progenie un romanzo ad alta tensione visionaria che ci trascina nel cuore di un’epica battaglia tra bene e male, vita e morte, umano e disumano.
Recensione: Ormai quando penso ad un vampiro mi viene automaticamente da immaginare uomini zannuti belli e dannati che si innamorano delle ragazze che salvano e, devo dire che sono satura di vampiri “buoni” e… pure di quelli “belli”.
In generale si è perso il concetto di mostro succhia sangue, la suspense e il terrore sono venuti sempre meno. Vedere Damon Salvatore ha sempre un suo perchè, ma ritrovarsi il Conte Orlok davanti al letto farebbe sicuramente più paura. E per questo ho bisogno di leggere in un libro vampiresco. Guillermo Del Toro e Chuck Hogan sono riusciti a ricreare l’atmosfera giusta, quella da brividi lungo la schiena. Quella in cui se stai leggendo un passo particolarmente spaventoso e senti un rumore improvviso in casa salti sul divano come un micio con il cuore in gola.
Una coppia vincente che ha creato un mix perfetto : vampirismo e virus. Morbo dell’immortalità mostruosa trasmissibile tramite contagio. Una sorta di zombie con le zanne che in questo caso hanno una protuberanza nella gola simile ad un ago e dei vermiciattoli bianchi che scorrono nelle vene. Niente sentimenti contrastanti nell’animo dei cambiati, ma solo la sete continua di sangue umano. Come un alveare dove tutti lavorano per conto dell’ape regina senza condurre azioni di propria spontanea volontà.
Siamo a New York. Un Boeing 777 dopo l’atterraggio si spegne e al suo interno i passeggeri sono tutti morti, tranne quattro superstiti. Pensando ad un attentato terroristico viene allertato l’Ente Prevenzione Malattie Infettive affinchè individui l’agente patogeno e lo isoli immediatamente. Sul luogo si precipitano i dottori Ephraim Goodweather (alle prese con il divorzio e l’affido del figlio undicenne) e Nora Martinez (la nuova fiance) e quello che troveranno all’interno del velivolo andrà ben oltre la loro immaginazione. Il mistero continua e la notizia arriva fino alle orecchie di Abraham Setrakian, vecchio armeno scampato all’ Olocausto che proprio per il suo trascorso sa cosa sta realmente succedendo. I superstiti vengono rilasciati dall’ospedale contro il parere di Goodweather segnando così l’inizio della fine. Il morbo, già in circolo nei loro corpi, li muta, li trasforma in una sorta di mostri alla Io sono Leggenda e The Priest.
«…La notte non è un’ assenza di luce; in realtà è il giorno a essere un breve momento di sollievo dalle tenebre incombenti…»
Un’antica leggenda lega queste creature con l’inquietante bara ritrovata sul Boeing e di cui nessuno conosce la provenienza nè il proprietario : una tregua secolare è stata spezzata e l’equilibrio mondiale verrà soverchiato.
«In una settimana New York, in 2 mesi l’America… in sei mesi il mondo.»
Una lettura piacevolissima, lenta all’inizio (però adesso so tutto su come sono fatti gli aerei di linea e le tute isolanti dei virologi), ma ricca di azione e suspense fino alla fine. Un libro che consiglio assolutamente anche a chi ha qualche dubbio in merito dato che il prezzo di 5.00€ è super azzeccato.
Gli Autori:
Guillermo del Toro: Nato e cresciuto a Guadalajara in Messico ha debuttato come regista nel 1993 con il film Cronos. Fra i suoi film ricordiamo Il labirinto del Fauno e Hellboy.
Chuck Hogan: Autore di molti romanzi di successo tra cui The Standoff e Prince of Thieves.
The Strain Trilogy:
1. The Strain- La progenie
2. The Fall-La caduta
3. The Night Eternal
In collaborazione con Sognando Leggendo