Dalla copertina spunta un'inconfondibile immagine elegante e raffinata. Il titolo è “Vacanze da Tiffany” e il collegamento mentale al film con Audrey Hepburn è subito fatto. Ma di cosa parla esattamente il romanzo di Francesca Baldacci edito da Sperling & Kupfer? Un romanzo che, proprio come recita il titolo, è indicato a chi va in vacanza, sogna un’estate diversa e insieme atmosfere un po’ rétro, con un pizzico di nostalgia. Un romanzo estivo, romantico, vivace e frizzante la cui protagonista, Angy, si cura da una pesante delusione amorosa passando l’estate nell’albergo di zia Gisella e zia Camilla, due anziane ed energiche signore che hanno dedicato un hotel al loro film del cuore, “Colazione da Tiffany”. Nella strana vacanza di Angy c’è spazio per la freschezza dei ricordi (e molte sono le citazioni, anche cinefile, che suoneranno care a chi quegli anni li ha vissuti da giovane) e anche per il nascere di nuovi amori. E se la vacanza nasce per stare lontani dai problemi del cuore, altri si aggroviglieranno in una confusione sentimentale, raccontata in prima persona dalla sua impulsiva protagonista che, nonostante tutto, non si stanca di essere un’inguaribile romantica e di seguire i suoi sogni nella notte stellata di San Lorenzo.
Abbiamo parlato del libro con la sua autrice, Francesca Baldacci, che ce ne ha raccontato i segreti.
Un omaggio agli Anni Sessanta e al Cinema di quel periodo. Cosa ami in modo particolare di quegli anni (come film, come ricordi) e nelle atmosfere che qui ricrei e come è nata la prima scintilla del Tiffany e l’idea di ambientarvi un romanzo?
"Di quegli anni amo un po’ tutto, ma in particolare l’atmosfera gioiosa e ottimista, di rinascita, che si respirava allora. Ero una bambina, negli anni Sessanta, e l’ho sentita in me come una seconda pelle. I Caroselli, la Tv di allora, per esempio, sono stati il leit-motiv della mia vita, così come la musica dell’epoca. Ho ancora tutti i 45 giri in vinile che ho comperato allora! Per quel che riguarda il cinema, ancor adesso ho una simpatia viscerale per le pellicole in bianco e nero, che anche i personaggi del mio romanzo adorano. I film di cui parlo sono gli stessi che mi piacevano allora.
“Colazione da Tiffany” invece l’ho visto per la prima volta da ragazzina, in Tv, negli anni Settanta, ed è stato… colpo di fulmine. O “coup de foudre”, come direbbe zia Camilla. Mi è rimasto nel cuore, con il passare del tempo. L’idea del romanzo è nata quando ho visto in giro una gran quantità di libri che recavano nel titolo la parola “Tiffany”, e nella copertina un’immagine che ricordava appunto il film, ma dentro… non una parola al riguardo! Così ho pensato di rendergli giustizia, e di creare una storia che fosse un omaggio al film che amavo."
Anche un libro fresco, estivo, appunto per le vacanze. Cosa piace di più ai lettori nella vicenda che racconti? Come descriveresti la protagonista?
"Credo che ai lettori piaccia l’idea di questo omaggio al film, e l’atmosfera vagamente spensierata che vi si respira. Un libro, cioè, che è anche una “vacanza” in piena regola!
Qualcuno mi ha detto che è un romanzo rassicurante, che dà serenità, attraverso l’atmosfera e i personaggi della storia.
La protagonista è una ragazza d’oggi, con il suo bisogno di indipendenza, di essere prima di tutto se stessa. È impulsiva, ma al tempo stesso cerca di correggere questo suo modo d’essere, che spesso le causa dei guai. Direi che forse la sua dote maggiore è la spontaneità, anche con i sentimenti. Si fa mille domande: mentre si innamora, mentre vive la sua strana estate. Ma del resto questo fa parte dell’essere umano di oggi, sempre preda di tanti interrogativi."
Parlaci di più della figura delle due simpatiche zie che sono una delle carte vincenti del romanzo
"Le zie, che adorano “Colazione da Tiffany”, (e al film hanno dedicato il loro albergo), e gli anni Sessanta, sono complementari. Più dinamica e pepata Gisella, più pacifica e romantica Camilla. Sì, hai ragione, piacciono proprio a tutti, queste zie pazzerelle. Rappresentano il faro nella notte, per Angy: e al tempo stesso, con i loro siparietti ricchi di buonumore, vivacizzano la storia. Io, devo confessarlo, mi sono divertita tantissimo a creare le scene dov’erano loro le mattatrici, con le feste, i balli, l’amore per gli anni Sessanta (le farei anch’io, delle vetrinette con gli oggetti d’epoca, come loro!)."
Raccontaci anche il percorso di questo libro, inizialmente nato come ebook.
"Questa idea – l’omaggio al film-mito – è stata tradotta in romanzo nella primavera dello scorso anno. Dopo la deludente esperienza con un’agenzia letteraria tedesca, ho deciso di pubblicarlo per conto mio come ebook, e ha avuto un successo immediato, tanto che è balzato quasi subito nella Top 10 della classifica Amazon. Sono stata contattata allora da diverse case editrici, tra cui la Sperling&Kupfer: mi è stato chiesto se i diritti del libro erano liberi. Ho firmato un contratto, ma ho dovuto ampliare il romanzo: così com’era, infatti, sembrava troppo breve. È stato un lavoro complesso, ma nell’insieme credo ne sia uscito qualcosa di buono. Da parte della casa editrice c’è stata molta disponibilità, inoltre: cosa che ho apprezzato moltissimo."
Sei nata come scrittrice rosa, ma hai anche scritto di tutto, come i libri intervista dedicati ai grandi protagonisti del calcio. Anche quel periodo giornalistico, paragonato ad oggi, desta molta nostalgia. Quali sono i momenti che più hai amato nella tua vita di scrittrice?
"Come scrittrice senz’altro i primi tempi, quando scrivevo a raffica tante storie per “Dolly”, rivista per teen-ager anni Ottanta, e per altre, femminili e non. Oggi lo spazio riservato alla narrativa italiana, sui giornali, è pochissimo!
Come giornalista sportiva rimpiango il periodo in cui c’erano meno procuratori, meno ostacoli al nostro lavoro, e si creava anche una maggiore familiarità con i personaggi da intervistare. Adesso è tutto più complicato, ahimè!"
E come generi letterari, come lettrice, cosa preferisci e cosa ci consigli oggi?
"Io leggo un po’ di tutto: dai classici ai contemporanei. Ultimamente ho letto anche diverse biografie. Ma anche per il mio lavoro mi volgo sempre al genere rosa.
Con i social network ho imparato anche a mettermi in contatto con gli stessi miei colleghi, ed è molto piacevole!
Di recente ho letto “A qualcuno piace dolce”, della mia amica Laura Schiavini, splendida, ironica risposta alle famigerate “Cinquanta sfumature” (che invece non ho letto), e attualmente sto leggendo “Mi arrivi come da un sogno” di Diego Galdino, un mio “compagno di scuderia” che sta vendendo un sacco anche all’estero, e mi piace tanto."