Freelance è una storia ambientata nel mondo del giornalismo che analizza a fondo questo mondo meraviglioso ma anche tanto difficile in quanto connotato da precarietà e problemi di ogni genere. Tuttavia c’è ancora chi, spinto dalla passione, prosegue con onestà intellettuale per la sua strada irta di ostacoli con la sola forza dell’amore verso questa professione con l’intento di raccontare obiettivamente e liberamente i fatti senza essere costretti nell’alveo dell’informazione partigiana. Situazioni al limite e colpi di scena connotano un romanzo che nelle intenzioni dell’autore ha voluto rappresentare una presa d’atto di quanto difficile possa essere, oggi, la professione del giornalista, soprattutto quando ad essa vengono posti limiti a scapito della libertà di stampa ed al diritto all’informazione.
Ed in questo contesto che si colloca la storia di Martino, giornalista spigoloso, spesso iracondo, che non si tira mai indietro di fronte alle difficoltà, nonostante la precarietà e l’impossibilità di esprimere le proprie potenzialità, soprattutto dopo aver perso il lavoro presso la redazione di un importante quotidiano. Inizia da qui un cammino che lo porterà a rivalutare tutta la sua esistenza, a mettere in dubbio le certezze famigliari e i legami che lo avvincono ancora alla realtà. Ma sarà proprio sull’orlo del precipizio che una mano amica gli si tenderà per proporgli una nuova esperienza. Parte dunque per il Messico; qui dovrà imbastire un corposo reportage sul narcotraffico e, soprattutto, su un personaggio molto misterioso, il sanguinario Juan Ramon de las Casas. Arrivato a Tijuana, conosciuta una donna del posto che l’aiuterà nell’impresa, Martino si troverà catapultato in una serie di circostanze che metteranno a repentaglio non solo la buona riuscita del lavoro, ma anche la sua vita, in un crescendo di colpi di scena e di situazioni al limite.
«Quindi sei venuto qui per ficcare il naso?», domandò dopo essersi riseduta accanto a lui.
«Detto così sembra una cosa brutta. In realtà il mio giornale mi paga perché scriva un reportage.»
«Su Tijuana?», fece lei delusa. «Cosa c’è da scrivere su questo posto? Ma ti sei guardato in giro? Questo non è mica il paradiso. Criminali, papponi, poveracci, ragazzine che si vendono ai turisti per pochi dollari, pedofili, traffico d’armi, droga, organi...»
«Ed è proprio questo che cerco. Voglio costruire la storia di...»
«Di chi?», gridò lei, mentre i decibel della musica raggiungvano l’apoteosi, a danno dei loro poveri padiglioni auricolari.
«Un certo Juan Ramon de las Casas.»
AUTORE
Nuccio Franco, giornalista, collabora con diverse testate, riviste letterarie e musicali, organismi di cooperazione e turismo responsabile occupandosi in particolar modo del Medio Oriente e dei problemi d’integrazione. È stato primo classificato con il racconto Nevè Shalom al premio letterario “Firenze per le culture di Pace 2010”; sempre nel 2010 è risultato primo al premio letterario “Il Convivio”, con il racconto Roulette. Ha ricevuto svariati altri riconoscimenti in campo letterario e giornalistico. Nel 2013 ha pubblicato con Arkadia Editore il romanzo Il sogno di Safiyya. Ha pubblicato, inoltre, Salam Islam, viaggio all’interno della comunità musulmana, GDS Edizioni (maggio 2013) e Nevè Shalom, Wahat al Salam, GDS Edizioni (settembre 2011).
Freelance
di Nuccio Franco
Arkadia Editore
2016 – p.p.176
Brossura