Lo schermo immaginario

11/12/2016

E' senz'altro particolare il fascino di questa raccolta di saggi e recensioni scritti nel corso degli anni da Riccardo Rosati. Innanzitutto perché esamina pellicole, e artisti e artigiani che vi si sono dedicati, di genere a vario titolo fantastico (fantascienza, horror, fantasy...); poi perché l'esame non è fatto oggi, con uno sguardo retrospettivo sulle pellicole degli anni scorsi, ma raccoglie i commenti fatti al momento dell'uscita in sala. E infine perché sono scritti “fuori dal coro”, come ben sottolinea il sottotitolo.
Cominciamo a considerare brevemente l'aspetto cronologico, che riguarda la parte dedicata alle  recensioni (anche se il chiamarle così risulta riduttivo, poiché il Rosati vi si approccia con lo sguardo dello studioso di cinema, non del recensore “immediato”). E' infatti assai interessante leggere oggi i pensieri “ a caldo” e ragionare su una determinata pellicola col senno di poi. Un esempio per tutti è rappresentato dal cartone animato di  Ralph Bakshi tratto dal primo volume de “Il signore degli anelli”, ma anche le saghe di Star Wars e Star Trek ci regalano considerazioni particolari: per esempio quando J.J. Abrhams violentò Star Trek il Rosati osservò come “non si può arricchire ciò che è perfetto” e che con un tale tentativo “si incappa in una serie di incongruenze, quando non in un autentico disastro”  e noi già sappiamo che tale sorte, con una distruzione ancor più grave dell'immaginario collettivo, toccherà anche a Star Wars.

Ma l'aspetto sicuramente più avvincente riguarda la scelta di campo: l'immaginario. Il cinema è immaginazione, fantasia, stupore (“ è del poeta il fin la meraviglia”, ci verrebbe da dire); e attraverso trovate visive e narrative immaginifiche ci può dire più cose sulla realtà che non un documentario (sarebbe poi interessante disquisire se un documentario documenti davvero la realtà, o non sia anch'esso fiction, narrante il punto di vista che un autore ha di un aspetto della realtà, ma così divaghiamo troppo). Ad esempio i film di Ishiro Honda mettono in scena creature mostruose che nella vita non avremo mai modo di incontrare, ma con queste il regista ci racconta il suo modo di vedere la società nipponica post atomica e ci parla delle paure e dei miti del suo popolo.
Raccontandoci di pionieri del cinema fantastico come George Pal e il citato Honda con la sua squadra di tecnici ( Eiji Tsuburaya, Akira Ifukube) ), ripercorrendo il cinema ispirato all'immensa produzione letteraria di H.P. Lovecraft o confrontando tra loro le saghe fantascientifiche stellari sopra citate, il Rosati ci porta con sé in un mondo incantato, dove la riuscita tecnica è importante nel momento in cui riesce a coinvolgerci, ma dove non deve mancare mai un “senso”. Questo senso può essere filosofico, sociale, politico o anche solo essere rapportato al proprio genere (per esempio Conan il Barbaro come figura-simbolo dell'Eroe), ma non può mai mancare, o l'opera sarà un fallimento. Sembra questa la discriminante principale tra ciò che ispira un commento positivo o negativo dato dal nostro autore. Un film può anche essere “bello”, ma ciò dipende dal budget: se tradisce la sua matrice letteraria, o non ci dice nulla di nuovo, può anche cadere nell'oblio. E così scopriamo (riscopriamo) pellicole “minori” che invece valgono la pena (o all'epoca sembrava valesse la pena) d'essere viste, tipo “Quella casa nel bosco” (che, a dispetto del titolo, non è il “solito” horror), mentre film celebri o celebrati vengono ridimensionati.

Particolarmente interessante poi, visti gli interessi culturali specifici dell'autore, è la sezione che riguarda il cinema fantastico orientale, dove il Rosati ci guida a meglio comprendere alcune pellicole giapponesi, cinesi, thailandesi, contestualizzandole nell'ambito della storia e della cultura del Paese d'origine (al profano taluni riferimenti religiosi o letterari sicuramente passano inosservati od oscuri).
In definitiva, un libro apparentemente antologico, ma che nel suo insieme può essere letto come un unico saggio sul cinema dell'immaginazione nelle sue più varie sfaccettature.

 

Riccardo Rosati
LO SCHERMO IMMAGINARIO Scritti cinematografici fuori dal coro
Presentazione di Annarita Curcio
Postfazione di Antonio Tentori
Edizione Tabula fati
2016
Pag. 184 – € 14,00

Elena Aguzzi