Dove nasce il vento

23/05/2018


La fabbrica dei geni? È lì, “Dove nasce il vento”, dal titolo del saggio biografico di Nicola Attadio, Editrice Bompiani 2018, sulla vita di Nellie Bly la prima giornalista d'inchiesta della storia. Il libro, alla presenza dell'Autore, è stato presentato anche a Roma il 3 maggio scorso presso lo Spazio Red della Feltrinelli di Via Tomacelli. E questa corrente impetuosa, nelle sembianze di una giovane ragazza di nemmeno vent'anni, si fa filiforme per passare sotto la soglia delle porte sbarrate nelle redazioni dei grandi quotidiani americani, ottenendo incredibili successi professionali di risonanza mondiale, quando a fine Ottocento alle donne era assolutamente precluso il mestiere di giornalista infiltrato sotto copertura. Nellie è un vento impetuoso che sosta per qualche tempo nella redazione del “Dispatch”, un noto quotidiano della città Pittsburgh dove risiede, esercitando attraverso una prosa priva di conformismi la sua spietata, lucida e oltremodo dissacrante rappresentazione dell'America industriale e urbana del suo secolo. Ogni volta, con la sua energia inarrestabile travolge lo scetticismo, le riserve e gli impedimenti di ogni tipo che le venivano mossi da direttori e capi redattori dei giornali.

Nellie Bly, al secolo Elizabeth Cochran, che diventerà nientemeno la beniamina del grande Pulitzer, dedica interamente la sua vita alla causa della giustizia sociale e dei diritti delle donne, con particolare riferimento alla rivendicazione della loro parità sia sul mercato del lavoro, sia per quanto riguarda il trattamento salariale che voleva equiparato a quello degli uomini per analoghe mansioni. Le sue origini sono alto borghesi, essendo nata da una famiglia agiata con il padre giudice onorario di una piccola contea, alla cui morte si vede amputata negli affetti più profondi subendo ogni cinque anni cambiamenti esistenziali sconvolgenti. La Bly, all'epoca, rompe tutti i canoni della dipendenza femminile dal marito e dalla famiglia, rivendicando in ogni momento la sua piena autonomia di donna lavoratrice e libera che decide di restare sola. Testimone della sofferenza materna, infatti, Nellie giurerà a se stessa di fare a meno degli uomini: vuole rendersi libera a tutti i costi e così, giovanissima, inizia a leggere di tutto tenendosi costantemente aggiornata attraverso la stampa quotidiana locale.

Finché, un giorno, legge sul Dispatch un editoriale di fuoco contro le donne che lavorano, a firma di un autorevole commentatore del quotidiano. Nellie prende carta e penna e scrive di getto una lettera al giornale in difesa dell'autonomia e dei diritti delle donne lavoratrici, fiduciosa che la sua risposta verrà notata. Cosa che effettivamente accade: il direttore leggendola scopre che in quella scrittura c’è un talento diverso dagli altri, ma è convinto che non si tratti di una donna. Si decide quindi di pubblicare un annuncio chiedendo alla presunta orfana solitaria di farsi viva, e quando Nellie si presenta rimangono folgorati dalla sua bellezza e dal coraggio che dimostra. Il Direttore le chiede così di scrivere un articolo sulle ragazze “senza”, ovvero sulle donne sradicate e senza lavoro, ignobilmente sfruttate dai padroni a causa della loro condizione miserabile e indigente di ragazze senza istruzione.

Nella sua lettera Nellie sosteneva che sarebbe stato giusto dare una chance alle donne consentendo loro di accedere anche a lavori prettamente maschili, come facchini e macchinisti. L'articolo successivo lo dedica ai matrimoni forzati, partendo dall'esperienza di sua madre che non era stata in grado di andare avanti da sola e che, per questo motivo, aveva incontrato l’uomo sbagliato, violento e bevitore. Esperienza drammatica che la spinse a soli 14 anni a testimoniare in tribunale sulle violenze del patrigno nella causa di divorzio intentata da sua madre, in un'epoca in cui la responsabilità della rottura familiare era sempre imputata alla moglie, come evidenzia Attadio nel suo intervento.

A fine Ottocento, una donna rimasta vedova come Mrs Cochran, con quattro figli a carico, non aveva potuto fare altro che cercare la protezione di un maschio da prendere come marito perché le rendesse, almeno economicamente, meno tormentata l’esistenza di dover tirare avanti svolgendo lavori umilianti. Questo a causa del fatto che, per una donna borghese, cercare un'occupazione autonoma era considerato un evento increscioso e indecoroso nel pensiero mainstream del tempo. La Bly fu a tutti gli effetti una "free american girl": un giovane talento al femminile, capace di affrancarsi dall'angolino dorato della cronaca rosa di costume, società e giardinaggio, per arrivare a fare persino la corrispondente di guerra.

Sono tantissimi e davvero sconvolgenti gli eventi che segnano la vita di Elisabeth. In lei si concentrano strumenti rivoluzionari per narrare la storia dell’America post Guerra di Successione, quando si spopolano rapidamente le campagne a favore dell’urbanizzazione selvaggia e della più sfrenata speculazione edilizia dei suoli. Del resto, la capacità di racconto era la sua vita. Al centro del suo infaticabile attivismo risalta la libertà e l'autonomia delle donne e degli esseri umani in generale, principi che passano attraverso la dignità del lavoro e non per il matrimonio destinato a creare dipendenza per tutta la vita. Nellie, pur lavorando in provincia, è la prima a intuire che esiste un mercato delle notizie. Praticando il giornalismo d’inchiesta sotto copertura conduce per mano i suoi lettori dentro le storie più dure: in pochissimo tempo si trasforma in undercover travestendosi  da operaia per raccontare il dramma delle donne che lavorano in una fabbrica di rottami metallici.

Quando, stanca di Pittsburg, approda a New York deve di nuovo superare gli ostacoli e i pregiudizi dei grandi direttori di quotidiani come Pulitzer, che non intendono lavorare con una donna soprattutto nel campo del giornalismo d’inchiesta. Così Nellie, non volendo cedere, fa anticamera per ben tre mesi consumando i pochi soldi dei suoi risparmi: insiste e si fa ricevere da Cockerill direttore del quotidiano New York World di proprietà dello stesso Pulitzer. Le sue proposte di inchiesta sotto copertura sono rivoluzionarie, come quella di farsi ricoverare nel manicomio femminile e raccontare ciò che succede là dentro; ovvero, di prendere un piroscafo dall'Inghilterra documentando il viaggio degli immigrati dall’Europa all’America, per raccontare l'esperienza reale che avevano avuto di certo molti lettori potenziali del giornale.

Violando ogni tabù, la Bly, una volta assunta come giornalista d'inchiesta, mette in piedi clamorosi "stunt" (ovvero particolari "scoop" che possono comportare seri rischi per il corrispondente responsabile), facendo emergere da infiltrata e sotto copertura gravissimi episodi di corruzione politica, di malversamenti e maltrattamenti sanitari in istituti di cura come quelli per il disagio mentale, di sfruttamento del lavoro femminile nelle fabbriche svolto in condizioni degradanti e umilianti. Il giornalismo a effetto di Nellie, attentissima a registrare ogni minimo particolare affermando fatti e null'altro che fatti, costituisce a suo modo una rappresentazione fotografica della realtà disumanizzante del mondo delle macchine nelle nuove industrie di produzione di massa, comparabile soltanto all'analogo ragionamento cinematografico, in immagini e suoni laceranti, che ne fece Charlie Chaplin nel suo memorabile “Tempi moderni”.

Il suo talento e lo straordinario coraggio lo dimostra fingendosi pazza per farsi ricoverare nel più grande manicomio femminile di New York, realtà profondamente inquietante e indigesta che nessuno aveva fino allora osato raccontare dall'interno. Anche in questo caso, Nellie supera l'ennesimo rifiuto del suo direttore, minacciando di proporre lo stunt a un giornale concorrente. Per infiltrarsi, però, la Bly deve abbandonare il suo aspetto normale divenendo pazza agli occhi altrui cosa che, per atteggiarsi a folle, le comporta infinite prove allo specchio durate intere settimane, temendo poi di farsi scoprire quando un giudice e un medico tentano di impedirle il ricovero.  Una volta entrata nell'istituto per malattie mentali, simulando da attrice consumata la pazzia in modo da ingannare sanitari e badanti, la Bly scopre in dieci lunghi e drammatici giorni che la maggior parte delle donne ricoverate non avevano nessun problema psichico, essendo per lo più vittime della marginalità in quanto o non conoscevano lingua, o avevano avuto problemi con il marito, e così via.

Dimostra così, denunciandolo pubblicamente, come in realtà fossero la povertà, l’indigenza, l'ignoranza, la solitudine e le condizioni disumane di degenza a generare la percezione esterna di comportamenti folli. Ad esempio, nella così detta "sala delle panche" le donne dovevano restare immobili per più di 10 ore al giorno, subendo punizioni umilianti e degradanti dalle sorveglianti qualora le avessero trovate a parlare tra di loro o ad alzarsi. Nel suo articolo Nellie analizza con grande lucidità gli effetti disumanizzanti dei bagni collettivi da nude, in cui le ricoverate venivano immerse in vasche di acqua fredda e costrette ad accudirsi reciprocamente. Ma il più grande dei suoi  dispiaceri, mentre vive quei giorni drammatici di ricovero, è sapere che lei avrebbe ben presto abbandonato quella orribile condizione al contrario delle sue sfortunate compagne, e prova quasi vergogna di questo suo privilegio rendendosi conto che, in fondo, stava usando strumentalmente a fini professionali il dramma delle donne recluse.

È lo stesso Autore a mettere in luce come, con la sua inchiesta, Nellie arrivi a smascherare un meccanismo psicologico sottile, concludendo che la follia dipende dal perimetro in cui ci si trova confinati, perché quella situazione condiziona il modo in cui ti vedono gli altri. Rompendo con la sua verità quel circolo vizioso, decide di intervenire in qualche modo a favore di quelle povere pazienti, anche se non troverà più le amiche conosciute durante il ricovero. In seguito, Nellie intraprende le così dette crociate giornalistiche contro corrotti e industriali arricchiti con le tangenti. Il suo giornale però non la tratterà bene: le apre sì le porte, ma lei si renderà ben presto conto di essere solo uno strumento, dato che non riesce a fare carriera malgrado la risonanza mondiale delle sue inchieste.

Straordinarie, poi, sono le pagine che riguardano la sua storia e le attività di corrispondente da Vienna per raccontare la Grande Guerra, dove l'orrore dei massacri da una parte e dall'altra è descritto con commossa, straordinaria lucidità e incisività. La sua fortissima volontà avrebbe portato il suo genio a successi epocali, come il mitico giro del mondo in meno di 80 giorni, incontrando a Parigi nientemeno che Julius Verne e sua moglie. In base al suo stile, gli eventi narrati si sommano amplificandosi a causa della "short distance" tra chi osserva e chi agisce, tanto che nulla si sottrae al racconto del complesso lacoontico di un dio (il grande Capitalismo) che sacrifica impunemente le sue creature. Un vero Quarto Potere il suo, dove i caratteri piombati di stampa sono obici roventi che seminano terrore nei personaggi pubblici messi nel mirino, con le loro verità inconfessabili da nascondere.

Ma sarà sempre lei, appena trentenne, a sposare un ricco industriale di 40 anni più anziano. I due si erano incontrati in un momento di debolezza e avevano fatto una scommessa rivelatasi vincente su di un futuro che tutti gli altri ritenevano senza chance. Attadio evidenzia come Nellie, quando si trova a gestire l'azienda al posto del marito, non si dimentichi del suo passato diventando un Olivetti ante litteram. Nella vita delle sue fabbriche, infatti, introduce innovazioni straordinarie per la socializzazione di operai e operaie, come asili nido e spazi di relax all'interno degli ambienti di lavoro. Trasforma radicalmente l’azienda e va ben oltre il modello del paternalismo ipocrita, creando una biblioteca con 5.000 volumi. Investe poi molto denaro sul tempo libero dei suoi lavoratori: per impedire loro, una volta finito il turno, di sperperare i pochi soldi bevendo e ubriacandosi in bettole di infimo ordine, inventa una vita sociale come feste aziendali e reparti per le docce. Ma sarà un altro uomo a tradirla: un ex ufficiale al quale avrà dato la sua fiducia incondizionata nominandolo amministratore delegato, che approfitterà della sua posizione finanziando spese personali faraoniche e indebitando a dismisura l’azienda.

Ma lei non si arrenderà ancora una volta, andando persino in Europa al fine di raccogliere fondi per le sue imprese. Nei suoi passaggi tra il Vecchio e il Nuovo Continente riprende anche l'attività di corrispondente per il giornale, seguendo l’insediamento a Washington del Presidente Wilson. In quell'occasione riesce a raggiungere il palco e si commuove guardando i cadetti: "Chissà -pensa- se un giorno da qui vedremo mai una donna giurare fedeltà alla Repubblica!".

Maurizio Bonanni