Biancaneve, il libro di Marina Visentin

16/04/2010

Non pensate alla favola: non è il caso. Qui nessuno vive felice e contento.
L’ispirazione, racconta Marina Visentin, autrice di Biancaneve, viene da un fatto di cronaca: una ragazza uccisa e il fidanzato, accusato dell’omicidio, scagionato dall’altra fidanzata, che gli fornisce un alibi (vero? falso?).
“Biancaneve” non è comunque la ricostruzione di un fatto di cronaca. Racconta però personaggi molto credibili. Lei – nemmeno ne sappiamo il nome – è una ragazza con poca stima di sé stessa, convinta che la sua unica possibilità sia vivere nell’ombra di qualcuno. Lui è uno sfuggente, superficiale, pieno di sé, convinto che tutto gli sia dovuto. E violento.
Che cosa determinerà l’incontro tra i due e che cosa succederà poi lo lasciamo scoprire ai lettori. Facile prevedere che, come è successo a chi scrive queste note, dopo le prime pagine saranno catturati dalla storia. E dal modo di raccontarla. Che fa emergere i personaggi e cattura l’attenzione.
La storia è ambientata a Milano, ma la città non prende mai il sopravvento: se le vie sono citate, accentuando così alcune caratteristiche dei personaggi, non sono mai però descritte. Tutto il resto sta ai lettori scoprirlo. Fino alla pagina finale. Una sorpresa. Ma perfettamente corrispondente alla psicologia dei personaggi.

Biancaneve, il libro di Marina Visentin. Todaro editore. 15 euro

Valeria Prina