Milano al centro dell’attenzione mondiale. Quale occasione migliore di Expo 2015, dunque, per dedicare ad un genio universale come Leonardo da Vinci una mostra monografica, la più ampia e completa mai realizzata in Italia? Coprodotta da Skira e dal Comune di Milano ospita nelle sale di Palazzo Reale, a fianco degli splendidi dipinti, oltre cento disegni autografi (di cui 38 provenienti dal Codice Atlantico) che illustrano, in un percorso diviso in 12 sezioni, la straordinaria attività poliedrica di un artista che fu pittore, scultore, ingegnere, anatomista, musicista e inventore, e che tanto rapporto ebbe con la città di Milano.
Sono le ultime settimane per cogliere l’occasione inperdibile di visitare la Mostra che illustra l’opera di Leonardo da Vinci, uno degli appuntamenti più preziosi dell’estate milanese che ha già richiamato un altissimo numero di visitatori da ogni parte del mondo: sarà aperta fino al 19 luglio, dal giovedì alla domenica anche in orario serale fino alle 24, e per l’ultimo mese anche il lunedì mattina. Basterebbe il solo ritratto di Giovanni Battista, capolavoro assoluto dell’arte di tutti i tempi, a fare della Mostra uno dei massimi appuntamenti culturali dell’anno. Attende i visitatori al termine del lungo percorso e li incanta col suo sorriso enigmatico. Sempre dal Museo del Louvre sono in prestito l’Annunciazione (si noti il paesaggio di sfondo classico nella pittura di Leonardo) e La Belle Ferronière, mentre dalla National Gallery of Art di Washington proviene La Madonna col Bambino o della Melagrana e dalla Pinacoteca Vaticana il San Gerolamo. Accanto a questi capolavori sono esposti quadri di Filippino Lippi, Botticelli, Il Perugino, Il Ghirlandaio a mostrare le influenze pittoriche e il ripetersi dei motivi, così come l’ultima sala è interamente dedicata al Mito di Leonardo e al seguito che ebbe tra allievi ed artisti che ne colsero l’eredità. Del dipinto Leda, andato perduto, è esposta la copia conservata agli Uffizi di Firenze.
Il percorso della Mostra si focalizza su come il Leonardo pittore e disegnatore sia inscindibile dal Leonardo scienziato. Acuto e minuzioso osservatore nei suoi ritratti studia le dinamiche del movimento, dall’osservazione della Natura trae la comprensione delle sue leggi cogliendone l’energia vitale.
Leonardo è genio che parla a tutti i tempi e a tutte le culture e i disegni in mostra, suddivisi per tematica, lo stanno a dimostrare, illustrando il suo costante studio e la sete di sapere che confluiscono nella sua arte. Dall’antico Leonardo trae stimoli trasformandoli in qualcosa di moderno. Ecco infatti come, in preparazione al monumento equestre per Francesco Sforza, si ispiri dapprima alle sculture antiche, per proseguire poi nello studio dal vero. Un’intera sala è dedicata agli studi del movimento dei cavalli, con disegni prestati dalle collezioni private della Casa Reale inglese.
Seguono poi gli studi per il volo, con i disegni di ali meccaniche, e per camminare sull’acqua e respirare sott’acqua. Le sue esplorazioni dei cieli e degli abissi sono l’espressione dell’infinito sogno leonardesco. Un sogno che sfocia anche in invenzioni architettoniche e ingegneristiche e che ne fa l’antesignano di scoperte concretizzate secoli dopo. Se all’epoca le sue fantasie venivano additate come chimere irrealizzabili che lo distraevano dalla pittura, Leonardo ci appare ora come un precursore dei tempi. Ancora arte e scienza coincidono in una concezione del sapere priva di barriere e nella vastità del campo d’esplorazione.
Si susseguono, di disegno in disegno, studi del corpo umano e dei moti delle acque, visioni di fortezze e di città a livelli sovrapposti, progetti per un mausoleo etrusco e fantasie architettoniche che spesso restarono utopie. Il moderno Leonardo non disdegnò neppure le letture astrologiche creando profezie per il diletto della corte sforzesca. Una fantasia senza briglia come i cavalli che disegna, troppo veloce per il suo tempo, troppo avanti, mai sazia, senza posa. Per fermarsi poi nella meraviglia dei dipinti e nel miracolo di una perfezione viva e pulsante.