Due Mostre al Masi Lugano

10/10/2019

“Sublime – Luci e Paesaggio intorno a Segantini” e “William Wegman. Being Human” sono i titoli delle due Mostre alla sede Lac del Masi di Lugano, tanto diverse tra loro quanto appassionanti, la pittura paesaggistica del mondo alpino e l’arte dell’eclettico fotografo statunitense.

Per tutto il 2019 il Museo d’Arte della Svizzera Italiana ha la straordinaria opportunità di ospitare il Trittico della Natura di Giovanni Segantini che ha lasciato la sede di St. Moritz dopo 100 anni. Per valorizzarne l’eccezionale presenza a Lugano il Museo organizza fino al 10 novembre una nuova mostra, a proseguimento di quella intitolata “Hodler – Segantini – Giacometti”, raccogliendo intorno all’opera monumentale del grande maestro artisti di spicco che hanno ritratto la bellezza del paesaggio alpino.
“Sublime. Luce e Paesaggio intorno a Giovanni Segantini” è una riflessione sul concetto di ciò che artisticamente si può definire sublime e traccia attraverso una sessantina di opere un percorso visivo della pittura di paesaggio intesa come “sentimento di montagna”, da quello romantico di William Turner fino all’installazione del contemporaneo This Brunner.
William Turner, protagonista del romanticismo europeo, e altri due grandi interpreti della mitologia alpina, Alexandre Calame e Ferdinand Hodler, aprono l’esposizione ritraendo quella maestosità, imponenza e mistero che rendono il soggetto della montagna perfettamente coerente con il sentimento di smarrimento e contemplazione ricercato nell’estetica del Sublime.
Seguono Sera sull’Alpe di Giovanni Giacometti e una serie di tele di Umberto Boccioni, appartenenti alla donazione Chiattone e precedenti al periodo futurista dell’artista, dove natura e paesaggio sono protagonisti. Filippo Franzoni interpreta i paesaggi locarnesi come stati d’animo, aprendosi a una sensibilità simbolista, mentre nei paesaggi di Luigi Rossi le figure rurali sono portatrici di quei valori esistenziali vicini al modello segantiniano.
Si giunge quindi al grande Trittico della Natura, le tre enormi tele sul tema La Natura, La Vita, La Morte, summa di una vita artistica e testamento spirituale di un uomo vissuto in una valle alpina. Di fronte è esposta l’installazione video dello svizzero This Brunner Die Magische Bergwelt in den Filmen von Daniel Schmid.

Fino al 6 gennaio il Masi espone una selezione di circa cento immagini del celebre fotografo statunitense William Wegman che hanno come soggetto i cani di razza Weimaraner. L’eclettico e versatile maestro dell’arte fotografica americana, capace di destreggiarsi abilmente tra pittura, disegno, fotografia, libri e performance, è divenuto celebre nel panorama artistico mondiale per la serie di immagini con protagonisti i suoi cani. A partire dagli Anni Settanta ha fatto degli esemplari di questa razza il soggetto principale dei suoi scatti, rappresentando attraverso queste muse sui generis personaggi, tendenze di moda e movimenti della storia dell’arte, con acume e ironia.
“William Wegman. Being Human” si compone di 90 Polaroid e una decina di stampe che mettono in scena, attraverso l’eccezionale sintonia tra l’artista e i suoi cani, una sorta di specchio della natura umana. La sezione People like us presenta ritratti di tipologie umane interpretate da cani, quali il dandy, il prete, l’astronauta, la signora con la permanente. Le personalità sono così ben individuate che ci sembra di poter immaginare il passato e la psicologia di ognuno dei soggetti.
La sezione Tales raggruppa sia ritratti storici, calati in scenografie elaborate su fondali dipinti, sia ritratti contemporanei che spaziano dai rimandi letterari a quelli cinematografici. Dalla metamorfosi del cane in uomo si arriva ai travestimenti paradossali e grotteschi di Zoo e Masquerades dove i Weimaraner si adattano a sembianze di altri animali. La sezione Nudes raccoglie fotografie in cui il corpo atletico e agile del cane diventa struttura materica per composizioni astratte e in quella intitolata Cubists i Weimaraner sono immortalati su cubi e parallelepipedi. Le foto della serie Vogue ripercorrono decenni della storia della moda interpretandoli con eleganza e aplomb canine.
Completa il percorso espositivo una selezione di film girati da Wegman negli Anni Settanta: anch’essi interpretati da Weimaraner sfruttano l’involontario talento comico dei cani per mettere in scena i luoghi comuni sull’arte.

Gabriella Aguzzi