Disney, l’Arte di raccontare storie senza tempo

02/02/2022

E’ entrare in un regno incantato, nel magico mondo delle fiabe, quelle che iniziavano con “C’era una volta”, varcare la soglia della grande Mostra “Disney, l’arte di raccontare storie senza tempo”. E’ tuffarsi nel mare dei ricordi della nostra infanzia e nello stupore di quando il libro sullo schermo si apriva e la favola aveva inizio.
Al Mudec di Milano, fino al 13 Febbraio, la Mostra, senza nulla togliere alla magia che i film Disney suscitano in qualunque tempo e per qualunque età, mette in luce il lavoro dei disegnatori ed il graduale passaggio dai primi bozzetti all’immagine su pellicola, spesso con grandi mutamenti e trasformazioni dal disegno iniziale, ripercorrendo tutto il processo creativo. Il risultato è un sorprendente campionario di preziose tavole originali provenienti dagli Archivi Disney.

La Mostra esplora Miti, Fiabe e Leggende a cui l’universo Disney ha attinto. Era, come ben sappiamo, caratteristica di Disney e degli artisti dei suoi Studios, impreziosire le favole di creature divertenti, alleggerirne la cupezza, staccandosi dal mondo gotico dei Grimm o dalla tragicità delle leggende medievali. La Mostra non manca di raccontare anche le origini da cui provengono i lungometraggi immortali che tutti ricordiamo.
Così il Medio Evo della Bella Addormentata nel Bosco, capolavoro realizzato nel ’59, lascia spazio alle divertenti scene con le tre buone fate pasticcione, e Cenerentola (1950), in ambientazione ottocentesca, ospita i divertenti topini. Anche Pinocchio esce dal crudele mondo descritto da Collodi, La Spada nella Roccia offre una versione delle origini di Re Artù assai divertente, dominata da un impacciato Mago Merlino, e i protagonisti di Robin Hood sono tutti animali (non dimentichiamone i dialoghi strepitosi).

La scelta è di non presentare questi capolavori in ordine cronologico, ma suddivisi per tematiche, in un percorso che si snoda tra scenari allestiti per far da cornice al racconto dell’evoluzione del film, alternati a postazioni interattive. Si inizia dal Mito ed è alla Mitologia greca che si rifà l’episodio di Fantasia La Sinfonia Pastorale dove la musica di Beethoven si accompagna ad un episodio giocoso popolato da fauni e centauri. La sezione si chiude con Hercules, lungometraggio del ’97.
Si passa quindi alle Favole brevi: I tre porcellini, La lepre e la tartaruga, Paperino e il Diavolo (ispirato a Hoffmann, con Paperino dibattuto tra la buona e la cattiva coscienza), L’Eroico Ammazzasette (o Il Piccolo Sarto Coraggioso, cortometraggio del ’38 con protagonista Topolino). Rientra tra le favole anche Pinocchio e qui vediamo una marionetta a lungo dimenticata negli Studios ed ora ritrovata e portata in esposizione.

Dopo le già citate Leggende di Robin Hood e La Spada nella Roccia si arriva alle grandi Fiabe: le immortali Biancaneve e i Sette Nani (il primo lungometraggio Disney, 1937), Cenerentola, La Bella Addormentata nel Bosco, ma anche Hans Christian Andersen con La Sirenetta (anche questa molto edulcorata rispetto all’originale, meno cruenta ma anche priva della poetica malinconia che fa pulsare la Fiaba) e i due capitoli di Frozen.

Gabriella Aguzzi