Sorolla pittore di luce

05/06/2022

Sorolla pittore di luce. Mai titolo fu più indovinato. Perché nella Mostra che Palazzo Reale di Milano dedica al grande pittore valenciano, tra i protagonisti della pittura a cavallo tra Ottocento e Novecento, è la luce a predominare e l’uso che l’artista fa della luminosità. Lo si coglie già dalla prima sala, col dipinto “Cucendo la vela”, e lo si avverte attraverso tutto il percorso tematico di 60 opere che ne racconta l’evoluzione artistica.
Si tratta della prima grande Mostra in Italia (ancora visitabile fino al 26 giugno e assolutamente da non perdere) dedicata al Maestro spagnolo Joaquín Sorolla y Bastida, uno dei massimi rappresentanti della pittura iberica ma tuttavia ancora poco noto al pubblico italiano, nonostante i successi internazionali e il forte legame con il nostro Paese (il soggiorno ad Assisi, le Biennali di Venezia, l’Esposizione Internazionale di Roma del 1911).
La luce della sua pittura si rispecchia nel bianco degli abiti e nei riflessi del mare, in sprazzi di sole che giocano sull’acqua. Sono le passeggiate in riva al mare le protagoniste della sua pittura, sono gli sfavillii di tranquille giornate sulla spiaggia l’espressione luminosa della sua arte.

Se il percorso si apre con i ritratti di famiglia e di amici ritroviamo, nella sala successiva, le stesse scene di famiglia nell’armonia dei quadri en plein air sulle spiagge della natale Valencia (“Sonnellino in barca”, “Ritorno dalla pesca”, “Spiaggia a Valencia”, “Spiaggia di Valencia al mattino”). Dal calore delle scene dell’amata Valencia ci si sposta poi su altre spiagge, nel clima sofisticato della costa di Biarritz. E “Biarritz tra eleganza e glamour” è appunto il titolo della sala successiva che racchiude i principali capolavori.
Ancora predomina il bianco, ma la luminosità è diversa, e la scena si fa cosmopolita. Sempre al centro di molti quadri la moglie Clotilde e i figli dell’artista.
Quello che colpisce, in quadri come “Sotto la tenda, sulla spiaggia di Zarautz” è la somiglianza con alcune inquadrature del capolavoro di Luchino Visconti “Morte a Venezia”. Tutto fa pensare che il grande regista, che aveva un forte legame con la pittura, si sia ispirato alle immagini di Sorolla per la splendida figura di Silvana Mangano e le scene sulla spiaggia del Lido.

Dalle spiagge Sorolla si sposta ai giardini ed insegue nuovi riflessi di luce nel fogliame degli alberi. L’incontro con il collezionista Archer Huntington segna l’inizio del suo successo in America. Sorolla vi porta il sole e il colore della sua Spagna. Dopo le esposizioni a St. Louis e a Chicago, tra il 1913 e il 1919 fu chiamato a dipingere quattordici giganteschi murales nelle sale della Hispanic Society of America di New York, dove illustrò scene tipiche delle diverse regioni della Spagna e del Portogallo.

Gabriella Aguzzi