True Detective

07/10/2014

Su Sky Atlantic dal 3 ottobre di quest'anno va in onda la serie televisiva True Detective, in America è in onda da gennaio 2014 sul canale via cavo HBO.
Scritta interamente da Nic Pizzolatto e diretta da Cary Joji Fukunaga, gli interpreti principali sono i detective Rust Cohle (Matthew McConaughey) e Marty Hart (Woody Harrelson).
Le vite dei due detective Rust Cohle e Marty Hart si intrecciano inesorabilmente nella lunga caccia a un serial killer in Louisiana: diciassette anni, attraverso archi temporali diversi, dal 1995 al 2012, anno in cui il caso viene riaperto.
La si può definire una serie antologica, poichè, citando la spiegazione letta, ad ogni stagione si rinnovano interpreti e storia; la prima stagione è quella attualmente in onda. La seconda stagione vedrà tra gli attori principali Colin Farrell.
Sono stato tra coloro che ha voluto vederla e gustarsela e poi metabolizzarla criticamente per quanto possibile.
L'attore Harrelson, bravo per carità, con un parrucchino biondo, ha un viso sempre tra il perplesso e lo sbigottito e puzza di già visto; non riesce a mio parere a rendere la giusta giustizia emotiva ad un personaggio potenzialmente non meno contorto di un assassino.
Punto di forza e unica genialità, assieme a quei miracolosi silenzi stretti nei primi piani di un allucinato e perduto McConaughey, sono gli sguardi e gli occhi del detective Cohle, che si fondono nei paesaggi crudi, magnifici e drammatici della Louisiana: una terra di prostitute, fantasmi e desolazione. La sua interpretazione conferma e rafforza l'Oscar per Dallas Buyers Club.
Il mondo di True Detective è quello in cui gli uomini afflitti e marcati da colpe volontarie o involontarie, da atti dolosi o colposi, in fuga da un passato e da un presente lungo e inutile quanto un giorno, cercano la redenzione bruciandosi la notte con una scopata o una sbronza; semplicemente, emotivamente, fisicamente, cercano di scontare la propria pena con la consapevolezza di essere finiti in un mondo che somiglia ad un tritacarne.
Da vedere assolutamente e non adatto agli animi fragili, perchè ciò che muore in questa serie non sono delle giovani donne ma la stessa natura umana.

Damiano Landriccia