Downton Abbey

29/12/2016

Dall’inizio del XX Secolo al 1925 abbiamo seguito le vicende della famiglia Crowley “upstairs and downstairs”, ovvero la vita nobiliare nella grande magione inglese, oggetto di una controversa eredità, e quella della servitù che intreccia le proprie storie, conflitti, drammi piccoli e grandi, amori, mentre i tempi cambiano, tra la Grande Guerra, la Rivoluzione Irlandese e il susseguirsi della Storia. Con la Sesta Stagione si è conclusa la Serie TV britannica in costume più acclamata e più premiata di sempre. Squisitamente, deliziosamente inglese in tutta la sua essenza.
Da “Quel che resta del Giorno” a “Gosford Park” le magioni inglesi, viste dalla servitù che le abita, sono state materia cinematografica: con Downton Abbey il tema si dilata e la serie amatissima ne segue le due vite in parallelo. Non è un caso che il suo creatore, Julian Fellowes, venga proprio da Gosford Park, con la cui sceneggiatura si aggiudicò l’Oscar nel 2002, così come da Gosford Park venga la sempre meravigliosa Maggie Smith, qui nei panni di una strepitosa Lady Violet, Contessa di Grantham.
Magnificamente dialogata per tutti i suoi 52 episodi dallo stesso Julian Fellowes, che ne è anche produttore esecutivo, avvicenda scandali, rivalità, intese matrimoniali e nuovi amori, alterna dramma e sorrisi, e segue un caleidoscopio di personaggi tra passioni che covano sotto la compostezza e l’eleganza dello stile.
Sorprese tutti la drammatica chiusura della Terza Stagione con la morte improvvisa di uno dei protagonisti, ma altri intrecci amorosi e nuovi personaggi attendevano la loro entrata in scena.

Conclusasi la serie con la Sesta Stagione esce, distribuito da Universal Pictures Home Enterteinment Italia, il DVD completo di otto episodi più l’episodio speciale “Il Finale” e, come strenna natalizia, il Cofanetto completo delle 6 Stagioni contenente 26 dischi con tutti gli episodi, un booklet e una tovaglietta con il logo di Downton Abbey.
Lo hanno presentato a Milano uno dei personaggi più amati della serie, la governante Mrs Hughes, ovvero Phyllis Logan, e una new entry della sesta stagione, Michael Fox che interpreta il cameriere Andrew Parker. Presente in tutti i 52 episodi la prima, subito integratosi nell’atmosfera il secondo. Entrambi concordi sull’attribuire il successo della serie alla fascinazione del passato e all’estrema cura dei dettagli nel ricostruirlo e sulla perfezione della sceneggiatura. “Non ho dovuto svolgere nessuna ricerca sul personaggio perché era già così ben delineato in sceneggiatura, ho dovuto solo arricchirlo di sfumature. Il prodotto seriale è amato anche perché offre l’evoluzione del personaggio nel corso del tempo”.
Phyllis Logan racconta la sorpresa nell’aver incontrato un’ammiratrice che si era tatuata il mazzo di chiavi di Mrs Hughes per omaggiarla, Michael Fox ripercorre l’approccio al personaggio, quando è stato chiamato ad unirsi alla serie “Ho iniziato a documentarmi su come era la classe lavoratrice all’epoca e ho dovuto abbandonare molti preconcetti: fare il servitore in una casa aristocratica era considerata una fortuna, l’inizio di una carriera che sarebbe andata avanti e la possibilità di ambire a diventare maggiordomo”.
E che dire dei costumi, che tanta parte hanno in Downton Abbey? “Sono stata l’ultima ad abbandonare il corsetto – dice con orgoglio Phyllis Logan, che al termine dell’incontro ci delizia leggendo un brano della sceneggiatura in italiano – Ma nonostante il corsetto ho amato i costumi, tutti straordinari e non a caso premiati con il Golden Globe. Nelle prime serie indossavo i costumi originali, ma erano estremamente fragili. Su alcuni sono state apportate delle modifiche, perché cambiavano nel corso degli anni, altri sono stati ridisegnati da zero operando una perfetta ricostruzione degli originali”.

Gabriella Aguzzi