Teatro Libero, perché sia libero (di fare la stagione

24/11/2010

Teatro uguale cultura. E non solo, perché il piacere del teatro tocca cuore e cervello, stimola a pensare, a riflettere, smuove la fantasia, coinvolge lo spettatore, lo diverte e lo emoziona, lo fa vivere in un’altra dimensione o meglio in quella abituale. Insomma, perché rinunciarci? E’ dunque sempre un dolore – dolore di tutti, non solo di chi è abituato a frequentare quello spazio – quando un teatro chiude o viene messo in difficoltà, rendendogli impossibile continuare a fare proposte al pubblico. Purtroppo è il caso, sia pure con motivazioni differenti, di molti teatri. In questo caso parliamo in particolare del Teatro Libero a Milano, messo nella difficoltà di continuare la programmazione. Il pubblico è con Corrado D’Elia, direttore del teatro: è stato ribadito anche in occasione dell’incontro svoltosi alcuni giorni fa, quando si è parlato di  raccolta fondi, nuove collaborazioni e spettacoli di solidarietà per far ripartire la stagione. Ecco il comunicato emesso al termine dell’incontro.
« Nonostante la miopia delle Istituzioni, assenti peraltro all'incontro, la partecipata assemblea aperta al pubblico tenutasi il giorno 16 novembre 2010 a Teatro Libero, rilancia l'idea di difendere lo spazio.
Una raccolta fondi per sostenere il Teatro, spettacoli di solidarietà, l'apertura di nuove possibili collaborazioni e la ricerca di sponsor privati sono solo alcune delle numerose proposte avanzate l'altra sera durante l'appassionata riunione che ha visto la presenza attiva delle compagnie, degli artisti, degli operatori culturali milanesi e, non da ultimo, dell'affezionatissimo pubblico di Teatro Libero.
Dopo un resoconto dettagliato del direttore Corrado d'Elia sui fatti accaduti fino ad oggi, tutti gli interventi dei presenti hanno ribadito con forza la necessità di procedere con coraggio e determinazione nella prospettiva di una riapertura della sala.
Teatro Libero, seppur inadeguato come capienza ai numeri della Compagnia Teatri Possibili, che come si sa  necessita al più presto un nuovo spazio, deve continuare a vivere. Occorre dunque continuare a cercare e rivendicare nuove sale a Milano ma senza al momento abbandonare questa che, come si è visto  anche l'altra sera, è una sala amata da tanto pubblico e da tanti artisti della città.
Corrado d'Elia e i lavoratori di Teatro Libero hanno dunque accettato la sfida, impegnandosi a mandare avanti i lavori con una raccolta fondi tramite sottoscrizione pubblica e con l'organizzazione straordinaria di due repliche dello spettacolo Cirano il giorno 22 dicembre al Teatro Franco Parenti.
Per continuare a combattere in nome dell'arte e della bellezza».

Valeria Prina