
Ieri come oggi. Martin Crimp si basa su una tragedia greca, Le Trachinie di Sofocle, per raccontare una storia di oggi e parlarci dei mali della società attuale. Una operazione non nuova nel teatro moderno, che accentua il senso di continuità tra passato e presente. Deianira (qui Amelia) attende il ritorno del marito Eracle (qui il Generale) dalla guerra, confortata dal coro delle fanciulle. Prima di lui arriva una ragazza, che la moglie ben presto scoprirà essere la vera causa della guerra scatenata dal marito: tutto è avvenuto per avere lei. Per riconquistarlo manda al marito una camicia insanguinata (qui una fiala di liquido) che dovrebbe avere potere magici e invece ridurrà il marito Eracle-Generale in fin di vita. La storia dunque, mutati nomi e particolari, si ripete. Ma quello che veramente l'autore vuole raccontare e stigmatizzare con Tenero+Crudele appare nel contorno: è la sete di potere, la voglia di prevaricare sui più deboli e soprattutto le donne, la capacità di cercare pretesti per portare la guerra, per arrivare ai propri scopi - facile pensare a un riferimento alla presenza di armi nucleari (rivelatasi falsa) per bombardare l'Iraq - e qui per scopi sessuali. Continui sono i rimandi a foto diventate patrimonio di tutti e che parlano di violenza: il generale che giustizia il vietcong, senza alcun processo, accusandolo di terrorismo; i bambini nelle fogne nei Paesi dell'Est; i bambini morti scaricati come sacchi ad Haiti. Foto che coprono periodi differenti, perché certi temi sono sempre attuali.
Anche la messa in scena rieccheggia la tragedia classica greca. La scelta di utilizzare attori di varie nazionalità porta a una recitazione aulica, di stile antico. Il coro lo vediamo sullo schermo con tre attrici che con la loro infinita petulanza ci fanno pensare alla vacuità di certa gente, impegnata in chiacchiericci e manicure. Un aspetto che si accentua nella seconda parte, mentre all'inizio Giovanna Rossi dialoga con la protagonista e ripete delle frasi. Lo spettatore potrebbe anche chiedersi perché proporre delle battute in inglese: per informare che l'autore è inglese? E perché le immagini della carta geografica sullo schermo, come Google Earth, indicano di volta in volta delle località? Oltre il vezzo di catturare l'attenzione dello spettatore in modo originale appaiono modi per parlare di universalità e attualità.
Litta_produzioni
Tenero+Crudele
Cruel and Tender
di Martin Crimp
traduzione Alessandra Serra
regia Antonio Syxty
con Cara Kavanaugh, Gaetano Callegaro, Loris Fabiani, Volker Muthmann, Stefano Scherini, Elisabeth Semeha
in video Marianna de Pinto, Ginevra Notarbartolo, Giovanna Rossi
regista assistente Giovanni Scacchetti
assistente alla regia Manuel Capraro
scene e costumi Guido Buganza
video e foto di scena Federico Cambria
montaggio video e disegno luci Fulvio Melli
direttore di produzione Gaia Calimani
a Milano al Teatro Litta dal 25 febbraio al 20 marzo