Settimana brillante nei teatri milanesi

11/03/2011

Due coppie comiche fanno scintille a partire da questa settimana nei teatri milanesi: Iacchetti e Covatta al Manzoni e Zuzzurro e Gaspare al San Babila. Si ride di cuore in platea, mentre si punta il dito con ironica cattiveria sulla società malata di oggi e sul vuoto di un futuro che aleggia in entrambi i titoli: “Niente progetti per il futuroil primo, “Il futuro non è più quello di una volta” il secondo. Ma le affinità tra i due spettacoli terminano qui e non vogliamo tentare un raffronto.
Lo spettacolo che vede in scena Enzo Iacchetti e Giobbe Covatta al Teatro Manzoni è un raro esempio di humour intelligente e raffinato. Il testo di Francesco Brandi, anche regista dello spettacolo che gli è valso il Premio Flaiano 2009, sembra esser scritto loro addosso, tanto fa leva sull’ottima interpretazione dei due e sul contrasto di personaggi totalmente diversi – un vip della televisione caduto in disgrazia, colto e gelidamente egocentrico, e un garagista sempliciotto -  ma accomunati dal pensiero del suicidio che li ha portati sullo stesso ponte con l’intento di gettarvisi (e, vedremo, anche dalla responsabilità che lega i loro destini come quella pietra che portano al collo). Due diversi modi di vedere il mondo e da questo spunto il testo si snoda senza mai stancare sulle infinite varianti che offre, in un susseguirsi di colpi di scena e battute, il tutto avvolto in un cinismo graffiante. Una situazione paradossale che dà il la ad una parabola contemporanea su una società in crisi e ad un irresistibile gioco teatrale abilmente ritmato da due strepitosi interpreti.

Cabaret puro per Zuzzurro e Gaspare che sciorinano gag a raffica partendo dal contrasto di chi è deciso a “modernizzare” tutto per marciare nel terzo millennio con fare “cazzuto” e chi disprezza tutto questo perché è rimasto “antico”, perché anche “il futuro non è più quello di una volta”.  Usi e costumi, fissazioni e psicosi, non vengono risparmiati dalla lente della loro comicità che ne ingigantisce il lato buffo. Testi di Aicardi, Formicola, Pistarino, Freyre, con la regia della stessa coppia comica, alias Andrea Brambilla e Nicola Formicola. I momenti spassosi non mancano certo, come la tiritera sui call center e su facebook, o la rivisitazione della gag di Biancaneve per la quale Zuzzurro risfodera il suo vecchio look, ma si casca nell’usata trappola di citare di continuo personaggi della televisione e della politica per strappare la facile risata, con rimandi all’attualità e alla pubblicità, il che conferisce il solito sapore di scontato. Ma un finale alla Stanlio e Ollio dice no ad una Televisione desolatamente impoverita e sceglie l’applauso sincero del pubblico teatrale.

Gabriella Aguzzi