Un marito ideale

02/04/2011

“ ‘Ogni uomo ambizioso deve combattere il proprio secolo con le sue stesse armi’. Le armi che l'autore impugna per combattere il perbenismo e l'ipocrisia della sua epoca sono proprio quelle del teatro di genere, concepito per un pubblico che vuole solo divertirsi con soggetti di ambientazione borghese. Ma sul canovaccio stereotipato della commedia vittoriana Wilde innesta il suo formidabile gusto per la battuta caustica, l'aforisma fulminante, il dialogo frizzante, il nonsense, il paradosso, il virtuosismo verbale, gettando via in un soffio tutto il vecchiume e la polverosa ipocrisia di un'epoca”.
Così Roberto Valerio, regista, interprete, traduttore e adattatore dello spettacolo in scena al Teatro Elfo Puccini fino al 17 aprile, descrive il Teatro di Oscar Wilde, e in particolare questo “Un marito ideale”, che, insieme a “Il ventaglio di Lady Windermere”, “Una donna di nessuna importanza” e “L'importanza di chiamarsi Ernesto”, è l’espressione piena di quello spirito cinico ed elegante, raffinato e pungente che lo contraddistingue. Decine di aforismi brillanti sono stati estrapolati dalle sue pagine e divenuti celeberrimi, riconoscibili nello scorrere di una commedia godibilissima fitta di intrighi, rimedi, ricatti, equivoci e sorprese. Ma sotto questa scoppiettante girandola scocca la freccia contro la corruzione politica e l’ipocrisia coniugale. E’ possibile una politica senza compromessi? si chiede, e ancora: un marito, per essere ideale, deve anche impersonare la perfezione morale? o forse la moglie ama ostinatamente il marito ideale in cui a forza ha cercato di trasformare il proprio marito?
Così, poco dopo aver festeggiato il suo primo compleanno, l’Elfo Puccini propone, nella Sala Shakespeare, uno spettacolo frizzante, colto e leggero come voleva essere il suo Autore (e il personaggio di Lord Goring ne condensa tutto il dandismo), in puro stile british. Stride solo, all’inizio, la forzatura registica che riassume ed anticipa la vicenda in una sorta di rapido rewind, e qualche altra stonatura affannosamente originale, ma subito lascia spazio ad una messa in scena impeccabile e deliziosamente piacevole. Accanto a Roberto Valerio, Valentina Sperlì interpreta Mrs Cheveley, Pietro Bontempo Lord Goring, Chiara Degani è Gertrude Chiltern, Alarico Salaroli il conte di Caversham e Roberto Baldassari i maggiordomi di casa Chiltern e di Lord Goring.

Gabriella Aguzzi