Monsieur Biridot

01/06/2011

Si firma come Adriano Braidotti e si muove come “Monsieur Biridot”.
È affascinato dalla luna, questo triestino classe ‘78. Tanto attratto, da dedicarle uno spettacolo, scritto e diretto a quattro mani con Camilla Diana.
La sinossi è semplice. Monsieur Biridot è alla ricerca di un'ispirazione che non arriva, o meglio, dell'amore che non trova. Inizia a sognare e a parlare con l’icona dell’amore e dell’effimero per antonomasia, la Luna. La raggiungerà attraverso le parole di Tito Stagno e Ruggero Orlando e la telecronaca dell’allunaggio dell’Apollo 11, nel ‘69. E Braidotti si muoverà alla Armstrong, volteggiando, leggero. Come quando ci si innamora.

La resa è meno semplice. La pantomima non è di immediata lettura. Almeno non oggi, per un pubblico abituato alla ridondanza e ad un ridotto sforzo interpretativo. La gestualità, oggi, è didascalica, quasi mai l’unica via semantica da battere, in una comunicazione.
Eppure Braidotti riesce nel suo intento. Sarà per le lezioni bolognesi di Herbert Thomas, sarà per il curriculum teatrale, che spazia da Aspettando Godot, a La cantatrice calva, Antigone, Alcesti, Fedra, Elogio al progresso, La locandiera di Goldoni, agli shakespeariani Sogno di una notte di mezza estate, Re Lear, Romeo e Giulietta.
 
Che Monsieur Biridot sia attratto dalla Luna è molto chiaro. Il suo interprete, sulla scena, sviluppa notevoli capacità inventive e rappresentative. Forse qualche punto è farraginoso, alcuni tratti della narrazione andrebbero rivisti, ma la storia è molto dolce e poetica. Nel complesso, lo spettacolo è godibilissimo. Un’ora di buona mimica, puntuale

, pulita, con intarsi audio dalle Teche RAI e le musiche di Marco Barbato. Diana è una presenza ovattata, arriva in chiusura, con una rapida e semplice coreografia. Personifica la Luna, e l’amore: gradevole e diafana.

In pochi, oggi, amano il genere. È un peccato. Uno spettacolo come questo, fruibile da un pubblico eterogeneo per età, lingua e formazione, meriterebbe maggiore spazio. A Roma è stato rappresentato in una serata unica al Quirino.

Il trailer è visibile al link http://www.youtube.com/watch?v=8qul0k_aGWQ

Maria Vittoria Solomita