Mistero Buffo

21/10/2011

Eccellente accoppiata di teatranti milanesi: Paolo Rossi che rilegge il premio nobel Dario Fo. Lo fa, in fondo, da anni. Almeno mentalmente. Il giullare piccolo ripensa da tanto al giullare grande che, per staccarsene e lavorare senza soggezione, Paolo Rossi ha scelto una regista giovane, Carolina De La Calle Casanova (che ha ammesso candidamente di non aver mai visto la versione originale, per limiti anagrafici).
La regia è comunque intelligente e ben potenzia quel mix feroce di sketch, canovacci ed improvvisazione. Rossi definisce il suo Mistero buffo un’”umile versione pop”, lo presenta come un modesto rimescolar di carte, sacre, profane, scritte magari da agnostici o apocrifi, ma si tratta di un vero grido di guerra all’oppressore, è un potente susseguirsi di monologhi grotteschi ed “indignati” (e i recenti fatti di cronaca rendono lo spettacolo al Vittoria di drammatica e sbeffeggiante attualità).
Certo la lingua usata non è di immediata decodifica, il suo (in)usuale poutpurrì di grammelot, padano arcaico, inglese basico da turista disperato e slogan. Ma “dove le parole finiscono, inizia la musica” diceva Heinrich Heine. Ecco, allora, a sostenere Rossi, sempre in scena, anche durante il break, Fra Stonato, aka Emanuele Dell’Aquila, che suona dal vivo co-producendo drammaturgia.
Nota finale per Lucia Vasini, che interpreta la Madonna nella scena finale della crocifissione di Cristo: sembra di vedere Fo in gonnella, Vasini è un clone straordinario.
Chi andasse al Vittoria, fino al 13 novembre, potrebbe dire serenamente di aver visto Rossi con lo stesso Fo. Teatro popolare al 100%.


Teatro Vittoria – fino al 13 novembre
Piazza Santa Maria Liberatrice, 44 - Roma
info: 06.5740170

Maria Vittoria Solomita