Viaggio al termine della notte

12/02/2012

“Definisco questo spettacolo una lettura evocativa, perché non racconto una trama, ma una situazione emotiva – spiega Elio Germano, in scena all’Elfo Puccini fino al 19 febbraio con “Viaggio al termine della notte” – E’ uno dei miei testi preferiti e uno dei libri più infiniti, è talmente denso che ti ci perdi, lo puoi rileggere in continuazione perché non finisce mai”.
Elio Germano legge ed interpreta l’opera di Céline con la musica dal vivo di Theo Teardo, accompagnata al violoncello da Marina Bertoni. Ma il risultato va molto oltre la semplice lettura scenica con interventi musicali. E’ una sorta di partitura scenica dove i suoni si mescolano con la voce di Germano che, divenuta anch’essa uno strumento, emerge dall’ambiente sonoro creato da Teardo così come il suo volto emerge dal buio della scena. Alternando due microfoni, secondo ciò che gli suggerisce l’istinto, mescola toni limpidi a toni distorti sovrapponendosi a tratti alla sua stessa voce registrata.
“Sono in qualche modo Céline, perché interpreto uno scrittore che sta rileggendo quello che scrive. Leggo le prime e le ultime pagine, focalizzando il momento in cui Bardamu si ritrova in guerra, che è anche la follia del mondo, dove gli esseri umani danno il peggio di sé. E’ uno sguardo anziano su un essere umano alla fine di un percorso, lo sguardo cinico e spietato di chi ha affrontato un viaggio dalla nascita alla morte ed è arrivato alla fine del percorso”.

Gabriella Aguzzi