Questa IX edizione del TREND - nuove frontiere della scena europea è dedicata alla Germania.
La rassegna curata da Adriana Martino e Antonio Salines vuole rendere omaggio a Rainer Werner Fassbinder, uno dei più significativi "autori" di teatro e di cinema del ventesimo secolo.
In effetti, definirlo solo "autore" sarebbe riduttivo per un artista così poliedrico come Fassbinder: sceneggiatore, drammaturgo, regista, ma anche attore, direttore della fotografia, montatore, scenografo, produttore. Megalomane o esperto conoscitore di un settore? La domanda lascia il tempo che trova; fatto sta che la forza della seduzione in Fassbinder, l’anarchia dell’anima mescolata a quel consapevole sgretolamento delle utopie politiche lo rendono contemporaneo. I suoi lavori sono pregni di melodramma, con uno smaccato senso del degrado e un'attenzione all'extra-senso.
Osservatorio di eccezione è stato il suo “Antiteater”, al quale partecipa negli anni Sessanta come attore, prima, e poi come regista. E dell’Antiteater, la rassegna romana coordinata da Adriana Martino e Antonio Salines rappresenta al Teatro Belli due testi fondamentali: “Gocce su pietra rovente” e “Pre]Paradise Sorry NOw” , entrambi incentrati su rapporti di potere.
Il primo testo (semi-autobiografico) narra le dinamiche di una coppia omosessuale, come un gioco di forze contrapposte, una continua schermaglia nella quale uno dei due contendenti deve perire. Il finale tragico della vicenda sottolinea la malinconica convinzione di Fassbinder che in amore ci sono solo sconfitti. In scena dal 10 al 15 aprile, con Patrick Rossi Gastaldi, Mauro Conte, Azzurra Antonacci, Gabriella Casali, per la regia della stessa Martino.
“Pre]Paradise Sorry NOw” delinea la violenza di un fascismo diffuso, estendibile ad ogni tipo di società; proprio queste società vengono analizzate per ricercare i segni del fascismo, le tracce (certe) della quotidiana brutalità umana. Testo perverso e divertente, profondamente serio nell'analisi del mal umano, lancia una forte sfida al cambiamento. In scena dal 16 al 20 aprile, con Matteo Castellino, Marta Franceschelli, Maurizio Montecchiesi, Ivano Salamida e Silvia Vitale, per la regia di Valentina Martino Ghiglia.
Infine, a chiudere la rassegna, una mise en espace tratta da un celebre film di Fassbinder: Un anno con 13 lune.
Colpito dal suicidio, avvenuto nell'estate del '78, dell'amico/amante Armin Meier, Fassbinder lo gira in 25 giorni, curandone anche la fotografia. Meditazione sulla liceità del suicidio, è uno dei suoi film più sconsolati, personali e aspri contro la società.
Teatro Belli
Piazza di Sant'Apollonia, 11
www.teatrobelli.it