Fino al 13 aprile è in scena nel suggestivo e sobriamente modaiolo Teatro Ambra alla Garbatella: Uomini Separati. Manuale di sopravvivenza, scritto da Rosario Galli e diretto da Claudio Boccaccini.
All'insegna del motto: “Le donne non hanno niente da dire, ma lo dicono benissimo”, assistiamo alla divertente storia di quattro uomini alle prese con la drammatica esperienza della separazione: Alfredo, libraio dalla spicca sensibilità, appena lasciato dalla prima e unica moglie; Franco, con una causa di divorzio che gli sta costando un occhio della testa; Pippo, il più “esperto”, con già due matrimoni alle spalle, ma pronto a risposarsi; infine Marco, così giovane e tuttavia mollato dalla moglie perché sterile.
La loro vita subisce una rapida svolta nel momento in cui appare la giovane vicina di casa di Alfredo, Laura, bella, sportiva, laureata in psicologia, spiritosa e dal carattere solare. La sua disinibita vitalità colpisce i quattro amici e ciascuno intesse con la ragazza una storia particolare.
Questa storia – tipica di una cinematografia e di un teatro un po' stucchevole e molto in voga tra gli autori della Capitale – ha un grande merito, quello di essere davvero divertente. In essa vengono inoltre presentate con chiarezza alcune tristi verità dei rapporti uomo-donna di oggi, che nel mondo occidentale sono diventati ormai il maggior problema, insieme a quello della disoccupazione. Attraverso una cinica simpatia tutta maschile, con dei dialoghi serrati e veraci, questa opera ci comunica senza possibilità di fraintendimenti l'animo di molte donne di oggi: “Uno stronzo povero, è uno stronzo, uno stronzo ricco è un ricco”. Certo, in più occasioni si ricorre all'utilizzo delle parolacce, le quali non sono però mai gratuite. Infatti, Uomini Separati. Manuale di sopravvivenza è una commedia dove si tenta con discreto successo di riproporre la realtà a teatro, grazie a dei dialoghi identici a quelli che avvengono tra amici al di fuori del palcoscenico. Da uno spumeggiante inizio, ci si sposta sempre più verso dei toni pensosi. Sono anche molto azzeccati, come sostegno alla comicità della storia, i numerosi riferimenti alla cultura di massa di oggi.
Gli attori si dimostrano capaci di interpretare con sufficiente bravura il proprio ruolo; a ciascuno viene affidato quello che altro non è se non un palese stereotipo maschile, ma si sa che il teatro è fatto di “maschere”, dunque bene così. Decisamente riuscito il personaggio di Franco, interpretato con puntuale cattiveria dal bravo Andrea Lolli. Un po' anonima risulta invece l'interpretazione di Desiree Popper, nei panni di Laura.
Ci auguriamo che quel pubblico femminile provvisto di un minimo di intelligenza sorriderà davanti a questa autentica ode alla misoginia, senza perciò offendersi, restando sordo allo sciocco richiamo delle sirene di un femminismo d'antan. Trattasi, infatti, di una commedia dove la donna viene presentata quale elemento di totale disarmonia nella vita maschile, una “mina vagante”. La triste verità è però un'altra. Questi quattro maschietti che tanto sparlano delle femmine e tentano ognuno a suo modo di sedurle, senza però restare feriti, alla vista della prima gonnella, ecco che ripiombano nel più assoluto servilismo, solo per l'amor di una femmina. Uomini Separati. Manuale di sopravvivenza è una pièce che ci mostra con leggerezza e puntualità i lati più patetici della debolezza maschile verso l'universo femminile: compagne, mogli, amanti e figlie. La falsa virilità è qui ben stigmatizzata, visto che a queste “maledette donne” che tutto chiedono e che spesso nulla danno, gli uomini di oggi, notoriamente senza spina dorsale, non sanno opporre la giusta resistenza, attraverso la più basilare delle difese, semplicemente rispondere: no grazie, la cosa non mi interessa!