I Vicini

11/02/2015

Un pianerottolo. Due coppie. La paura di conoscersi. La paura di aprire la porta. Un fantasma, la vecchia vicina che riappare. E  chi sono i nuovi vicini? Cos’hanno in mente? Sarà pericoloso fare amicizia?
Nulla è scontato nelle commedie di Fausto Paravidino, nulla va su binari prestabiliti, nulla ha una spiegazione netta. Autore innovativo, con una bella scrittura, Paravidino diverte, confonde, spiazza, medita e fa meditare. Così è anche con I Vicini, in scena alla Sala Fassbinder dell’Elfo Puccini fino al 15 febbraio, dove è anche in veste di regista e interprete accanto a Iris Fusetti, Davide Lorino, Monica Samassa e Sara Putignano.
I Vicini oscilla tra l’onirico e il quotidiano, tra introspezione accurata e realistica e atmosfere estraniate, tra paure reali e immaginarie che poi si riflettono e fondono tra loro. La paura dell’incontro con i vicini, l'ambiguità del rapporto che va creandosi, porta a galla la paura di conoscersi a fondo e la difficoltà di rafforzarsi vicendevolmente nella vita di coppia. E i fantasmi che appaiono sono forse il fantasma dell’incomunicabilità che allontana?
Con dialoghi spesso esilaranti l’autore si interroga sui mille dubbi del vivere insieme. La recitazione è sciolta, divertente, piacevole. Le luci di Lorenzo Carlucci e le musiche di Enrico Melozzi contribuiscono a creare un clima allucinato nell’interno ordinario di un appartamento. Un tutto esaurito meritatissimo.

Gabriella Aguzzi