Discorsi senza punto mentre la verità ciao
03/07/2022
E’ uno spettacolo di nonsense e paradossi alla ricerca del “senso della vita” quello che chiude la Stagione del teatro fACTORy32di Milano. Non abbiamo citato a caso il titolo di un film dei Monty Python perché il testo di Rodolfo Ciulla e Aureliano Delisi, Discorsi Senza Punto Mentre La Verità Ciao, vincitore della prima edizione del concorso per la Drammaturgia italiana contemporanea under 35 indetto da PaT-Passi Teatrali in collaborazione con fACTORy32, è percorso dalla stessa vena di follia e di humour spiazzante.
Episodi surreali apparentemente slegati tra loro tornano per inanellarsi inaspettatamente. E qui entra in gioco l’estrosa regia di Pier Vittorio Mannucci che mette in scena questo cerchio bizzarro come una maratona, una vita vissuta di corsa. “Una vita fatta di ostacoli, cadute, sforzi che sembrano infiniti, inseguendo un traguardo che pare allontanarsi sempre più. I personaggi sono corridori che solcano le strade della vita – spiega il regista - Le loro identità sono fugaci, effimere: etichette che ci appiccichiamo addosso senza sapere perché”
Mannucci colora la sua regia con tocco brechtiano. Sullo sfondo un albero, dei nomi che gli attori staccano e si applicano addosso divenendo di volta in volta il leone e l’antilope, il diavolo, il sole e la terra o personaggi umani alle prese con conflitti al limite dell’assurdo.
Il quartetto di ottimi e versatili attori – Gledis Cinque, Nick Russo, Erica Del Bianco, Federico Rubino – si cala in questi ruoli poliedrici, cambiando registro con pochi tocchi, toccando le mille sfumature e i bruschi mutamenti di un clima che sterza improvviso dal comico al drammatico. Ne è un perfetto esempio l’episodio della coppia dallo psicologo, in crisi perché il marito è un supereroe con mania di giustiziere. Quando meno ce lo aspettiamo l’episodio assume le tinte scure del dramma rivelando un retroscena traumatico e ci porta altrove.
Se Gledis Cinque ha tutta l’intensità che va riservata ai picchi drammatici, Erica Del Bianco strappa la risata quando si trasforma in una mascolina antilope nello stralunato episodio che Mannucci definisce come “il più tarantiniano”.
Assolutamente esilarante l’episodio del Diavolo che appare all’Uomo Apatico, con Nick Russo e Federico Rubino.
Così dopo il bellissimo CAFARDS-Il Buio Dopo L’alba e Petrolio. Una Storia a Colori, PaT –Passi Teatrali torna sulle scene milanesi con questa prima nazionale. E il Teatro diretto da Valentina Pescetto chiude il sipario sulla Stagione. Non resta che chiedersi quali sorprese ci riserverà la prossima.
Gabriella Aguzzi