
Proseguono fino al 21 Luglio gli appuntamenti nella suggestiva cornice dei Chiostri dell’Umanitaria per la rassegna milanese Estate nei Chiostri.
Particolarmente sentita è stata la serata in omaggio a Fabrizio De André “FDA. Bocca di Rosa e altre storie”. Sentita perché ognuno porta con sé ricordi personali legati a questa straordinaria figura, ognuno lega alle sue canzoni un momento particolare della propria vita. C’è qualcosa nei suoi brani che sempre commuove e, in modi diversi, va a toccare qualche corda segreta del cuore.
Non è dunque un caso se da vent’anni lo spettacolo di Tangram Teatro Torino in ricordo di De André, che vede interprete Bruno Maria Ferraro, ha all’attivo più di seicento repliche e mette insieme persone diverse, ma tutte unite da quanto Faber ha significato nelle nostre vite.
“Immaginatevi di essere ad una di quelle sere in cui si finisce con l’imbracciare la chitarra e a cantare le sue canzoni” esordisce Bruno Maria Ferraro per introdurre questo spettacolo che un po’ è un recital, un po’ un concerto, un po’ ha l’atmosfera di una festa tra amici. Alterna monologhi, testimonianze, scritti e dichiarazioni dello stesso De André, a brani musicali indimenticabili ed altri “da riscoprire”.
A fare da filo conduttore sono, come dice il titolo stesso della serata, le storie. Le canzoni di De Andrè sono racconti, parlano di diseredati, di gente fuori dalle regole e lo spettacolo mette in luce la sua figura di cantastorie. Si passa così dai toni ironici di Bocca di Rosa, che dà il titolo allo spettacolo, a quelli poetici della Canzone di Marinella che reinventa la sua storia in tono fiabesco, passando per i protagonisti dell’album Non al Denaro non all’amore né al cielo, ispirato all’antologia di Spoon River.
Perché dei tanti aspetti e sfaccettature di De André raccontati in questa lunga carrellata c’è quello di traduttore. Si passa infatti anche a Il Gorilla di Brassens, si avverte solo la mancanza del bellissimo Avventura a Durango, da Bob Dylan. Si raccontano poi i giorni del rapimento (sempre struggente Hotel Supramonte) e si conclude cantando in coro Il Pescatore. Proprio come in una serata tra amici.