Già il titolo, La badante, ci riporta all'attualità e ci anticipa che si parlerà di una situazione sempre più comune: una madre, due figli assorbiti da impegni di lavoro, una badante ucraina che risolve i problemi di tutti, consentendo ai secondi di continuare la propria vita e alla prima di avere alleggeriti tutti quei compiti banali. Ma
la badante è mal sopportata dalla anziana signora, che la dipinge al figlio come una ladra. La seconda scena ci porta nella stessa stanza, ma scopriamo subito che la madre è morta e l'eredità è stata dissipata in vita dall'anziana signora, che i figli immaginano
abbindolata dalla badante. Un paio di minuti di sipario chiuso e siamo al flashback: il rapporto tra la signora e la badante è diventato molto civile. Con il dialogo tra le due scopriamo che la badante ha due figli e la signora la vede con simpatia, sempre più decisa ad aiutare quella ragazza, che dimostra una fede nel futuro e nessuna intenzione di abbindolarla. E ha affrontato un lungo viaggio e una vita lontano per garantire alla sua famiglia la sopravvivenza economica.
Tante sono le letture che si propongono allo spettatore. Perché affiora la contrapposizione tra due modi diversi di vivere: uno orientato ai beni materiali e al proprio benessere, l'altro attento, come si diceva un tempo, all'essere più che all'apparire. La commedia ha avuto il suo debutto a Brescia e Cesare Lievi sembra parlare in prima persona ai bresciani. Sono quelli che più hanno avuto bisogno degli extracomunitari per poter continuare a mantenere il benessere: le loro piccole industrie riescono a prosperare grazie al lavoro degli extracomunitari, ma proprio la diffidenza nei loro confronti non è totalmente sopita. Una terza lettura chiama in causa gli spettatori. Perché dopo la prima parte è facile essere convinti che la badante ucraina non sia una ladra, come dice la signora, ma sia una vittima ingiustamente accusata. Dopo la seconda parte è facile ricredersi e arrivare a un giudizio opposto. Ma la terza parte ci convince di trovarci davanti a una signora perfettamente in grado di capire quanto fa e a una ragazza ucraina per nulla adescatrice. Ogni volta il pubblico è convinto. Come dire: è facile convincere se si sanno usare le parole e i modi giusti. Cesare Lievi ce ne dà una prova. E anche questo è un merito della commedia, per la quale, giustamente, l'autore ha ricevuto il premio Ubu, come ugualmente giusto appare il premio della Critica teatrale 2008 a Ludovica Modugno, una anziana signora credibilissima.
La badante, testo e regia di Cesare Lievi, con Ludovica Modugno, Giuseppina Turra (la badante), Leonardo De colle, Emanuele Carucci Viterbi, Paola Di Meglio; scene di Josef Frommwieser, costumi di Marina Luxardo, luci di Gigi Saccomandi. A Milano al Teatro Carcano dal 15 al 26 aprile