Parte da un incipit tragico – un incidente con omissione di soccorso – Angelo Longoni per far ridere con graffiante cattiveria sui mali della nostra società. E non ha pietà per nessuno, né la classe abbiente, che ritiene negoziabile tutto, perfino il senso di colpa, né quella disagiata, pronta a sfruttare i propri mali per una rivalsa. Il tono è quello della commedia, facendo leva sulla verve di un’Amanda Sandrelli in versione caciarona (forse un po’ cliché, ma comunque divertente nella sua popolana e volgare irruenza) e sulle serpentine e sottili ambiguità di Blas Roca Rey.
I due attori, in scena al San Babila di Milano fino al 22 novembre, sono ormai la coppia fissa per Longoni i cui testi non deludono mai. Anche se, a onor del vero, ha perso un po’ del suo mordente dai tempi di Naja (qui il primo atto non riserva particolari novità e la vicenda va infittendosi di colpi di scena, finzioni ed imbrogli solo nella seconda parte, anche se con soluzioni finali piuttosto improbabili che ne vanno smorzando la cattiveria) e la coppia teatrale funzionava meglio sola nella claustrofobia di un ascensore (“Xanax”) che affiancata da altri due attori più impacciati sulla scena.
Uno spettacolo comunque assai godibile e ben ritmato, dove ogni personaggio ha più facce e vive di contrasti interiori. Leggero a prima vista, complesso appena se ne gratta la superficie.