Ormai è un classico della commedia brillante. “Fiore di cactus” negli anni ha visto susseguirsi grandi attori, a cominciare dalla versione cinematografica fino all’attuale allestimento con Eleonora Giorgi, Franco Castellano, Donatella Pompadour.
La storia è nota. Un dentista di successo, playboy impenitente, per evitare di avere storie troppo coinvolgenti racconta a tutte di essere sposato con tre figli, finchè si innamora di una ragazzina. Con lui lavora la sua segretaria, coetanea, di lui segretamente innamorata. L’evolversi della vicenda sembra semplice, ma non lo è così tanto. E, se vogliamo guardare oltre il ritmo brillante possiamo porci delle domande, più o meno scherzose: è meglio ammettere di aver raccontato una bugia, risolvendo così tutti i problemi, ma passando per bugiardi o continuare a mentire non risolvendo i problemi, ma non evidenziando di essere bugiardi? Perché solo nei film o a teatro l’amante racconta sempre di essere sposato senza esserlo? Perché una donna che ha un amante è considerata una ninfomane ed è guardata male se si suppone che abbia una storia con un giovane, mentre un uomo di mezza età con una ventenne non desta scalpore?
La commedia, comunque, mantiene sempre il suo tono brillante, non fa mai rimpiangere a chi lo aveva amato il ritmo del film, grazie ai girevoli, che, consentendo un veloce cambio delle scene, offrono più ambientazioni tutte credibili. Inalterata rispetto al testo originale è l’ambientazione parigina. E mantiene l’epoca, gli anni ’60, ben riconoscibili quando nel negozio di dischi, dove lavora la giovanissima Tonia, vediamo le copertine con Petula Clark. Ma la storia è sempre attuale e, fa notare Eleonora Giorgi, oggi come allora i giovanissimi si capiscono meglio tra loro. La commedia segna il debutto a teatro dell’attrice dopo 36 anni di carriera nel mondo del cinema. Qualche punto di contatto con il suo personaggio Stefania? «Anch’io, come racconta lei, da cinque anni passo le vacanze con la mamma e il cane. Ma lo faccio a Mikonos».
Fiore di cactus con Eleonora Giorgi, Franco Castellano, Donatella Pompadour, regia di Guglielmo Ferro. A Milano al Teatro San Babila dal 15 dicembre al 10 gennaio