Die panne – ovvero la notte più bella della mia vita

15/03/2010

Chiunque può essere colpevole e le cose non sono mai come sembrano: difficile sfuggire a queste considerazioni guardando “Die panne – ovvero la notte più bella della mia vita”. Nel dramma di Durrenmatt si immagina un rappresentante di tessuti, Alfredo Traps (Gianmarco Tognazzi), che, rimasto in panne con l’auto, chiede ospitalità in una casa. Gliela offrono, lo invitano a cena e lui accetta, attratto da una bella, enigmatica ragazza vestita in rosso, Simone (Lydia Giordano). A cena ci sono un pubblico ministero (Bruno Armando), un avvocato (Lombardo Fornaia), un giudice (Giovanni Argante), un boia (Franz Cantalupo), tutti ufficialmente in pensione, ma sempre pronti a imbastire un processo ed emettere la sentenza finale. Questa volta l’invitato (imputato) è Traps, un «bauscia» si direbbe a Milano e l’accento adottato da Gianmarco Tognazzi induce al paragone.
In vino veritas: le bottiglie si susseguono: vini sempre più raffinati (evocati di fronte al pubblico) si accompagnano ai racconti di Traps. Confessioni. Sempre più compromettenti. L’importante è capire le regole del gioco che gli altri stanno giocando: lui non le capisce e, se da un lato tutto appare sempre più grottesco, Traps appare sempre più voglioso di vantarsi dei suoi comportamenti scorretti. Colpevoli: anche lui ne è convinto alla fine.
Intanto la scena è cambiata: dalla vista sulle montagne svizzere e i tavoli avvicinati per la cena siamo passati, nella seconda parte, a quella che sembra un’aula di tribunale con i tavolini ormai separati.
Gianmarco Tognazzi è bravo a incarnare il ruolo di questo rappresentante di mezza tacca, anche sostenuto da un testo che stimola molte riflessioni sulla superficialità umana, sull’attenzione ai particolari e agli status symbol con Traps che, fatta carriera, acquista la Jaguar rossa e subito appare un segno di ostentazione. Ma anche sulla possibilità di interpretare ogni parola in modi differenti. E altrettanto bravi sono gli altri attori che sanno, di volta in volta, accentuare la nota grottesca o quella più credibile.
Il testo era già stato portato al cinema nel 1972 da Scola, “La più bella serata della mia vita”, seppure con molte varianti. Il ruolo qui di Tognazzi era interpretato da Alberto Sordi.

Die panne – ovvero la notte più bella della mia vita di Friedrich Durrenmatt con Gianmarco Tognazzi, Bruno Armando, Lombardo Fornaia, Giovanni Argante, Franz Cantalupo, Lydia Giordano.  Regia di Armando Pugliese. Traduzione di Italo Alighiero Chiusano, adattamento di Edoardo Erba.
A Milano al Teatro San Babila dal 9 al 28 marzo.

Valeria Prina