Anteprima Teatro: Vedremo al Litta

23/09/2010

Un martello come simbolo della stagione. Il teatro è artigianalità, spiega Antonio Syxty presentando la stagione del Teatro Litta, per la quale è stato scelto il titolo “12 pezzi facili”, ispirato a Chopin, più che al famoso film con Jack Nicholson. Lì i pezzi facili erano cinque, qui sono dodici e cominciano il 2 novembre con una “Locandiera” che si annuncia fuori dalla tradizione grazie alla regia di Jurij Ferrini (ricordate La Mandragola rappresentata molti anni fa in questo stesso teatro?).
Altri due testi sono invece noti, perché già in scena nella scorsa stagione. Uno è “Otto donne e un delitto”, con un nuovo allestimento, di cui il pubblico ricorda anche la versione cinematografica. L’altro è “Il venditore di sigari” (4-20 febbraio), che ha debuttato con grande successo il maggio scorso, straordinario incontro nella Germania del dopoguerra tra un ebreo sopravvissuto e un tedesco che si fronteggiano davanti a un pubblico sempre più coinvolto.

A completare i dodici pezzi sono testi contemporanei. “L’Italia s’è desta” ci propone le «bizzarrie» del nostro Paese, mentre si propone come un viaggio nei paesi del turismo sessuale “Land Lover”. Viene dal Festival di Napoli “Tu (non) sei il tuo lavoro”, storia di una giovane coppia che sta perdendo il lavoro. Del pluripremiato Antonio Tarantino è “Il vespro della beata vergine”, dialogo fittizio tra un padre e un figlio, che delinea una realtà urbana degradata. Con “Avevo un bel pallone rosso” (18-30 gennaio) al centro dell’attenzione sono gli anni  di piombo indagati attraverso il dialogo tra Mara Cagol, fondatrice delle Br e suo padre.
Dal 23 febbraio al 20 marzo è in scena il nuovo spettacolo di Antonio Syxty, “Cruel+Tender” di Martin Crimp, mai rappresentato in Italia e ispirato alle Trachinie di Sofocle. Ultima ospitalità della stagione è “Gioco di mano”, definito una «mitologia familiare».
Diretto da Giovanni Scacchetti, al secondo anno del suo triennio di regista è “La vita in un giorno”, storia di un ragazzino rimasto solo al mondo, conteso dall’affetto invadente di una galleria di personaggi. A chiudere la stagione è “Don Giovanni a mosca cieca” tratto da Anatol di Schnitzler con la regia di Silvia Giulia Mendola, che già dirige Otto donne e un delitto.
E’ anche prevista una uscita fuori dalle porte del teatro: “Napoli diciotto carati” sarà al Crt dal 7 al 9 gennaio. Lo spettacolo è prodotto dal Napoli Teatro Festival Italia in coproduzione con il Litta e il Crt. Il testo è di Skarmeta con un cast di dieci attori e la direzione di Giovanni Scacchetti.
Tanti testi per un pubblico attento alla drammaturgia contemporanea e interessato ad analizzare la nostra storia, i rapporti umani, ma anche il modo di vivere il teatro e raccontare delle storie da parte di giovani registi. Per questi spettatori Syxty ha annunciato che rimborserà il biglietto Atm a chi verrà a teatro con i mezzi pubblici, lasciando a casa la macchina.

Valeria Prina