Al Bar Sport con Claudio Bisio
21/10/2011

Vi erano infiniti modi per trarre un film da un libro culto degli Anni 70 come “Bar Sport” di Stefano Benni e allo stesso tempo sembrava una sfida impossibile. Da una serie di bozzetti, racconti, atmosfere che gravitano attorno al Bar Sport del titolo Massimo Martelli trae un film che non è a episodi, ma ha dei personaggi trainanti su cui il focus si sposta di volta in volta, che fanno da collante coi loro piccoli tic e le loro monomanie, e con piacevoli intermezzi come il racconto del play boy che vanno ad incastonarsi in un dolceamaro spaccato d’epoca. Ognuno fa il suo racconto, e il bar è il luogo del racconto.
Inoltre, girato ora a distanza di qualche decennio da quando il libro fu scritto, acquista quel che di nostalgico, quel sapore di amarcord tanto caratteristico della terra in cui è ambientato, con l’eco di ricordi ancora più agrodolci per chi quelle atmosfere le ha conosciute e vissute.
Claudio Bisio, che interpreta “Il Tennico”, un esilarante tuttologo, non ama in modo particolare la parola nostalgia, ma ha con sé una copia della prima edizione di Bar Sport, e aveva il suo Bar Sport anche lui, come tanti. “La comicità pura non è la cifra prima di questo libro, è uno spaccato della società e vorrei che riuscisse a parlare ai giovani d’oggi. Da ragazzino ci trovavamo al ‘drago verde’, la fontanella dei giardini, e da lì andavamo alla latteria di fronte, che era il nostro bar sport con tanto di biliardino”.
“Il mio Bar Sport era una bettola malfamata, in tutto e per tutto simile al nostro Bar Sport del film, con altrettanti personaggi pittoreschi” aggiunge Giuseppe Battiston che ha il ruolo di “Onassis”, barista e proprietario, benvoluto nonostante la sua nota tirchieria.

I racconti di Benni prendono così vita sullo schermo con uno scorrere rapido, divertente e lieve, e con un cast scoppiettante (Claudio Bisio, Giuseppe Battiston, Antonio Catania, Angela Finocchiaro, Lunetta Savino, Antonio Cornacchione, Teo Teocoli).
“Rileggendo il libro adesso lo trovo ancora affascinante, ma per motivi diversi – dice il regista Martelli – Allora vi era la novità di una scrittura comica da cui è partito tutto un filone di attori, e che ha cambiato il linguaggio. Rileggendolo si scopre una sua poetica, ha diversi livelli come ogni libro importante, e il film lascia cogliere quello che uno vuole. Benni è un po’ il Simenon della scrittura comica, e lavora per sottrazione”.
E prendono vita gli atleti Pozzi e Piva, con intermezzi d’animazione (qui la regia è affidata a Giuseppe Laganà) che spezzano la narrazione con un tocco quasi surreale.
“Abbiamo riprodotto esattamente la pagina letteraria con l’animazione che consentiva di vedere l’assurdo, il sopra le righe. Non volevamo un effetto disneyano, ma neppure qualcosa che avesse un sapore troppo nostalgico, così abbiamo scelto il fumetto, qualcosa che apparisse come un libro in movimento, un racconto animato, che avesse il sapore della carta che si muove”

Come conclude Lunetta Savino, che in strepitosa coppia con Angela Finocchiaro interpreta una delle due irresistibili vecchiette, caustiche spettatrici della vita del Bar Sport, sempre intente ad elencare con compiaciuta malignità disgrazie e malattie “Il bello di questo film è che lascia scegliere agli spettatori la cifra che preferiscono. Ogni personaggio ha la sua ossessione, sono tutti tipi sopra le righe, sognatori che in questa piccola comunità hanno trovato un luogo in cui essere, e questo è ciò che vi ho visto io”.
Gabriella Aguzzi