Banderas, un Gatto con gli Stivali che svela la sua storia

27/11/2011

Si è svolta venerdì, 25 novembre, nell’elegante cornice dell’Hotel Hassler in cima alla scalinata di Trinità dei Monti a Roma, la conferenza stampa di presentazione del nuovo film della Dreamworks Il gatto con gli stivali 3D. Presenti all’evento il regista Chris Miller, il CEO della Dreamworks Animation Jeffrey Katzenberg, gli attori e doppiatori Antonio Banderas e Salma Hayek, rispettivamente nei panni del gatto protagonista e della gattina Kitty, “Zampe di velluto”.
«C’è una scena in Shrek 2, in cui ad un certo punto arriva lui, il Gatto con gli Stivali e dice: «Abbiate paura di me!». È così –spiega Katzenberg- che è nata l’idea di realizzare uno spin off della trilogia dell’orco buono, dedicato interamente al personaggio del Gatto con gli stivali. Al progetto è stato fortemente voluto il regista Chris Miller che aveva già lavorato con il team di Shrek 2 ed era stato regista del terzo. Come spiega lo stesso regista, aver lavorato al personaggio del Gatto è stato quasi liberatorio essendo stato uno degli amici di Shrek che aveva avuto più successo, con il suo coraggio, la sua simpatia ed il “musetto” dolce e anche romantico.
«E inoltre -come sostiene Antonio Banderas-  il Gatto entra nel gruppo di Shrek e dei suoi amici perché ha bisogno di affetto ed è pronto per essere accolto in un gruppo un po’ pazzo, ma unito. Nel film scopriamo che il Gatto ha subìto episodi di bullismo in orfanotrofio e per questo è diventato coraggioso, ma allo stesso tempo bisognoso di una famiglia». A chi gli chiede come vede questo sentimento di fratellanza, che ritroviamo anche tra il Gatto ed il fratello “Uovo” Humpty Dumpty, nel contesto attuale della crisi mondiale, Banderas risponde prima divertito: «Non vedo un’implicazione politica nella relazione tra un gatto ed uovo!», ma poi sostiene che la lealtà e la capacità di perdonare che troviamo nel film possano servire nella politica in generale. Alla risposta si associa anche Salma Hayek soffermandosi sul come sia importante -per superare ogni genere di crisi- il legame fra essere umani, senza nessuna divisione politica, culturale e religiosa.
Parlando dei personaggi del Gatto con gli stivali e di Kitty Zampe di velluto, Banderas dichiara di essere molto affezionato al suo personaggio anche perché in lui ci sono molti riferimenti a personaggi che aveva già interpretato, come Zorro, o Robin Hood di Errol Fynn, ma in generale ci sono molti richiami al genere cappa e spada. Anche Salma Hayek dice di essere davvero contenta per aver interpretato Kitty, in quanto è una gattina forte, divertente, coraggiosa anche lei e che dice sempre l’ultima parola.
Antonio Banderas oltre ad aver dato la voce al Gatto con gli stivali nella versione originale, ha doppiato anche la versione spagnola e quella italiana, così durante la conferenza stampa non sono mancati i momenti in cui l’attore ha sfoderato un italiano quasi perfetto!

Per quanto riguarda la costruzione dei personaggi, Miller spiega di aver sempre pensato a personaggi “pellicciosi”, dolci e morbidi. Mentre grazie al lavoro degli animatori e agli strumenti tecnici utilizzati, sono riusciti a creare una splendida animazione in 3D alla quale hanno lavorato per ben quattro anni. Certamente il film è un prequel di Shrek, ma non ci sono altri personaggi o riferimenti al film, poiché Il Gatto con gli stivali è un film diverso, latino, mediterraneo (ambientato in particolare alla città di San Miguel de Allende in Messico) ed inoltre non ci sono riferimenti alla cultura popolare come avveniva in Shrek, ma si vuole creare una mitologia leggendaria. Come afferma Banderas, il Gatto è un cavaliere spagnolo e il film è un po’ una scommessa della comunità latina-ispanica: in genere i buoni sono inglesi e gli spagnoli sono sempre trafficanti o banditi. Ma in questo caso avviene il contrario, e la cosa importante è creare la possibilità che certi personaggi si distacchino dai più classici cliché: Kitty è uno spirito libero, è una spagnola forte e il Gatto non è il classico “macho” spagnolo che tutti si aspettano.
Sul finale Antonio Banderas ha parlato anche del cinema italiano, forse più importante nel passato ma comunque sempre di grande interesse a livello internazionale. Ha anche affermato di avere contatti con alcune produzioni italiane, ma di essere molto impegnato con vari progetti, tra cui un film che inizierà a girare il prossimo anno.
Katzenberg conclude la conferenza stampa parlando già di un sequel de Il Gatto con gli stivali, «ma prima -afferma- bisognerà aspettare il giudizio del pubblico ed avere un’altra buona storia magari diretta da un buon regista come Chris Miller».

Silvia Preziosi