Intervista esclusiva a Matthew Modine

25/11/2013

La mia prima intervista con Matthew Modine fu nel lontano ’85 a Cannes per l’emozionante presentazione di “Birdy” di Alan Parker. Nel corso degli anni, in occasioni diverse, ha sempre mostrato la stessa gentilezza e disponibilità, il suo grande amore per il Cinema, l’entusiasmo e la curiosità di sperimentare strade nuove.
Di recente è sugli schermi con “Jobs”, il film sugli anni giovanili di Steve Jobs in cui interpreta John Sculley, l’uomo che licenziò Jobs dalla Apple. Ma molti altri sono i suoi progetti e le attività che lo coinvolgono. Ecco cosa ci ha raccontato.

“Jobs è uscito da poco sugli schermi italiani. Come ci si sente ad interpretare l’antagonista della situazione? Perché John Sculley non è amato se stiamo dalla parte di Steve Jobs, ci appare come “il cattivo”. E come vedi Steve Jobs dopo il film?”
“Prima di tutto Steve Jobs era straordinario. Non solo per quello che ha realizzato personalmente, ma forse ancor più per come è stato capace di incoraggiare gli altri a fare ciò in cui credeva. Era un grande motivatore che spronava idee e innovazioni che nessuno credeva possibili. In quanto ad interpretare l’antagonista, diciamo che la vita è fatta di prospettive. Dal punto di vista di Sculley lui non era il cattivo. John Sculley è una brava persona (l’ho conosciuto)  che si è trovata in un’orribile posizione e ha dovuto fare delle scelte molto difficili per il futuro della Apple. Una di queste è stata licenziare il suo amico, Steve Jobs. Penso che se Jobs non fosse stato licenziato potremmo non sapere così tanto di lui oggi. Quell’evento ha creato un incendio in Jobs che lo ha spinto a diventare il Jobs che noi oggi conosciamo. E per questo dobbiamo essere grati a Sculley”

“Ci piacerebbe sapere di più della tua esperienza di regista di Corti, che possiamo trovare su iTunes e Film Annex. Come hai iniziato? Che soddisfazioni hai avuto? Sei sempre impegnato e hai nuovi progetti? E come combini questa attività con l’essere attore?”
“Amo interpretare, scrivere e dirigere film. E’ abbastanza comune per gli attori diventare registi, si pensi a Clint Eastwood, Charlie Chaplin, Ron Howard e altri. Come un attore conosce e maneggia la materia del racconto, dirigere diventa un processo naturale per l’artista. Scrivo e dirigo Cortometraggi da vent’anni. Mi piace fare questi film perché non c’è la pressione per fare denaro. Sono realizzati solo per il piacere della sperimentazione di girare film”
“E’ più facile o più difficile raccontare una storia in un Corto?”
“E’ difficile girare un buon corto. Penso che ad un Corto si addica più la commedia. O qualcosa di ironico. Per le storie drammatiche occorre più tempo per trascinare il pubblico. Ci vuole più tempo per coinvolgere lo spettatore e portarlo ad avere sentimenti per l’antagonista. Ho sperimentato ogni genere nei miei Corti. Potete vedere molti miei film su iTunes (https://itunes.apple.com/us/movie/short-films-matthew-modine/id641114717) e sul mio canale web Tv di Film Annex (http://www.filmannex.com/webtv/MatthewModine). Lasciate un commento e fatemi sapere cosa ne pensate!”
“Sei la voce narrante di Punky Dunk and the Gold Fish. Ecco un’altra esperienza: leggere per i bambini. Loro ancora non ti conoscono come il Soldato Joker, ma come lettore di favole. Come è nato questo approccio con i bambini e come si è sviluppato?”
“Ho figli. Adesso sono cresciuti. Mi piaceva legger loro delle storie. Qualche volta un genitore non ha tempo per leggere ai figli. Troppo spesso viaggiamo in auto e i figli sono stretti nelle cinture di sicurezza separati dai loro genitori. L’app Punky Dunk Project (http://www.punkydunk.com) offre l’occasione di intrattenere ed educare un bambino. E’ una app bella e interattiva piena di piccole gemme nascoste. Mi piacerebbe avere Alessandro Gassman per la voce del gatto Punky Dunk in italiano. Penso sarebbe magnifico. E’ un attore fantastico”.

“Un film della tua carriera che è sempre nel ricordo di molti di noi è Birdy. Io l’ho visto e rivisto tante volte con grande emozione. Cosa provi per questo film dopo tanti anni? E’ quello a cui sei più affezionato?”
“Birdy è un film molto speciale. L’esperienza di girarlo e le reazioni del pubblico nel mondo confermano che il film ha toccato la gente molto profondamente. Possiamo dire che per molti Birdy è stato una specie di viaggio spirituale. Sono pochi i film che raccontano la storia della gente come Birdy. Non tento di spiegare quali siano queste qualità. Quelli che amano Birdy già lo sanno”
“Pensi che le giovani generazioni reagiscano allo stesso modo davanti a un film come Birdy?”
“Sì. Ho visto il film col pubblico di oggi e ha sempre lo stesso impatto forte ed emozionante”

“E quali sono i tuoi sentimenti per Full Metal Jacket? I tuoi ricordi di Stanley Kubrick? Si avvertiva la sensazione di girare un capolavoro?”
“Sarò sempre grato per l’opportunità di aver lavorato con Stanley Kubrick. Non solo perché FMJ fa ora parte della storia del cinema e della sua carriera straordinaria, ma anche perché il film è una forte denuncia su ciò che è la guerra e cosa fa alla gente. I film di Kubrick continuano ad avere importanza e a girare nel mondo. E i film continuano a “svilupparsi” col tempo. Alla prima visione di un film potremmo aver perso qualcosa. Kubrick era un grande, raro genio del Cinema. Vi invito a conoscere di più della mia esperienza con Full Metal Jacket Diary, l’app iPad su iTunes  (https://itunes.apple.com/us/app/full-metal-jacket-diary/id527085659?mt=8) (http://www.fullmetaljacketdiary.com).
“Kubrick ti ha incoraggiato a scrivere e a fare foto. Hai cominciato grazie a lui o era qualcosa che avevi già in mente?”
“Ho portato la mia Rolleiflex a Londra per impressionare Stanley. Poiché era un grande fotografo, ho pensato che sarebbe stato colpito dalla mia capacità di usare questa splendida vecchia macchina fotografica. Avrei tenuto un diario perché il mio personaggio, il soldato Joker, era uno scrittore. A Stanley la cosa è piaciuta e mi ha incoraggiato a leggere il mio diario a voce alta, a lui, agli attori e alla troupe. Per questo ho cercato di scrivere annotazioni e osservazioni buone. Le foto che ho scattato con la mia Rolleiflex medio formato sono, a mio parere, piuttosto sorprendenti. Tutte queste foto si possono vedere sull’app iPad Full Metal Jacket Diary (http://www.fullmetaljacketdiary.com).”

“Hai incontrato Robert Altman all’inizio della tua carriera con Streamers e dieci anni dopo con America Oggi. Quali sono i tuoi ricordi in questi due momenti diversi?”
“Altman è stato più che un regista per me. E’ stato un mentore. Ho imparato molto da lui su come dirigere. Perché scegliere gli attori giusti è il 90% del lavoro di un regista. Sono felice di aver passato con lui gli ultimi giorni della sua carriera mettendo in scena uno spettacolo a Londra. E’ stato un gran finale della nostra amicizia”.
“Un nuovo progetto: dirigerai Walk like a Man, adattamento del romanzo di Donald Honig.
“E’ un libro magnifico. Walk like a Man è il racconto di un ragazzo disperato per provare allo zio la sua innocenza nell’accusa di tradimento. E’ un viaggio epico ricco di avventura, delitto, romanticismo, guerra e suspense. Seguiamo Jeff e il suo miglior amico Peter durante i mesi finali della Guerra Civile Americana. E’ un viaggio che cambierà per sempre le loro vite”.
“Quando inizieranno le riprese?”
“Spero di cominciare a girare nell’Autunno del 2014 nel New England”
“Sei molto attivo su twitter e sui social networks. Che soddisfazioni ti arrivano da questi mezzi di comunicazione? Com’è la risposta della gente?”
“E’ Nuovo Mondo Coraggioso per interagire con la gente. Penso che sia interessante essere impegnati con la gente in un modo che prima non era possibile. Ti può consumare, rubare il tempo, se glielo permetti. Così devi saper destreggiare questi mezzi di comunicazione”
“Nei tweet recenti hai consigliato dei buoni libri. Quali sono i tuoi preferiti? Quello più vicino al tuo cuore?”
“In questo momento consiglierei i ‘Colloqui con se stesso’ di Marco Aurelio. ‘Un po’ di carne, un po’ di respiro, e una ragione per governare tutto – ecco me stesso’. C’è una nuova traduzione di Penguin Books  (Great Ideas) che è così viva! Ti senti come se fossi seduto con un grand’uomo e lui ti stesse parlando direttamente. Meraviglioso”.

Foto tratte da www.matthewmodine.com e www.fullmetaljacketdiary.com
Contatto twitter: @MatthewModine

Gabriella Aguzzi