“Tra Hulk e Thor chi vince?” “Hulk. Hulk è più forte” scherza Joss Whedon alla conferenza stampa al Principe & Savoia per presentare a Milano il secondo capitolo di The Avengers. Il regista del film, che nel supercast riunisce Robert Downey Jr, Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johanson, Jeremy Renner, Paul Bettany, Stellan Skarsgård, James Spader e Samuel Jackson, è da sempre grande fan degli eroi Marvel che hanno popolato le letture della sua infanzia. Proprio da quei ricordi nasce “Avengers – Age of Ultron” che vede gli Avengers alle prese con un nuovo avversario. “Dai fumetti abbiamo tratto i personaggi e l’idea della creatura che vuole distruggere il suo creatore, come Frankenstein, ma la storia del film è originale”.
Nella presentazione a Milano Whedon ribadisce il suo amore per l’Italia. Non è infatti un caso se le sequenze iniziali del film sono state girate in Val d’Aosta, al Forte di Bard. “Un luogo meraviglioso, spettacolare. Pensavo che sarebbe stato difficile girare lì, perché è anche un luogo molto remoto, ma siamo stati accolti in maniera fantastica, con del buon vino, e ho capito che sarebbe andato tutto bene”.
E proprio dell’Italia inizia a parlare. Dell’Italia e del Cinema di Sergio Leone, che ama in modo particolare. “Mia madre amava l’Italia e quindi da ragazzo vi ho trascorso molto tempo. Ci siamo fermati settimane a Cortona e da lì facevamo gite a Siena, Firenze, Roma e mi sono innamorato di quei luoghi. ‘C’era una volta il West’ è uno dei film più importanti della mia vita. Quindi il primo giorno di riprese in Italia, in questo luogo incantato fitto di stradine che ricordavano il Cinema Western, è stato eccezionale e ha aggiunto magia ad un momento già intenso”.
Dall’Italia al mondo Marvel: cosa lo affascina di più?
“La sua bellezza sta nel racchiudere tutti quei temi e ingredienti che mi appassionano, proprio perché sono attratto da cose diverse. Lo humour soprattutto è importante, sempre presente ma a servizio di un divertimento di tipo epico”.
Cosa rappresentano i Supereroi in quest’epoca di crisi e confusione?
“In un momento di caos si è portati a sognare maggiormente queste figure, ma non bisogna pensare al Supereroe come a una scorciatoia per risolvere i problemi, pensare che ci sarà qualcuno a cui affidarli perché tanto ci penserà lui a salvarci.”
Tornano personaggi noti e appaiono personaggi nuovi.
“Sempre collegandosi a quanto si diceva prima è utile riconoscere qualcosa di familiare sullo schermo, suscita sentimenti positivi. Ma l’introdurre nuovi personaggi con cui confrontarsi rende i supereroi più interessanti. E’ necessario espandere il loro universo per mostrare diversi aspetti degli Avengers, oltre al divertimento di mettere in scena nuovi superpoteri. E’ stato soprattutto accattivante introdurre personaggi che inizialmente non amassero istintivamente gli Avengers per avere dei contrasti iniziali”.
Tra questi spicca Vedova Nera “E’ il mio personaggio preferito, per le sue debolezze, i suoi lati oscuri e il suo background doloroso. Ho voluto esplorare una storia di traumi e allo stesso tempo inserire nel film un elemento romantico”.
E non ritiene che i supereroi cinematografici, col loro strepitoso successo, portino via la scena a quelli disegnati. “Penso invece che i film diano ai fumetti nuova visibilità”.