Il Coraggio di essere liberi: Spielberg racconta

19/01/2018

Il coraggio. E la testardaggine. Sono queste le note caratteristiche comuni a praticamente tutti gli eroi ed antieroi della variegata cinematografia spielberghiana. A volte i due caratteri convivono nello stesso personaggio, talaltra si trovano contrapposte nei due deuteragonisti
In “The Post”, la pellicola che rievoca lo scandalo dei Pentagon Papers e la sofferta decisione da parte del Washington Post di pubblicarli, vediamo la cocciutaggine, e l'ambizione del capo redattore  Ben Bradlee (ottimamente interpretato da Tom Hanks, ormai maestro nell'esprimersi per sottrazione), che vuole a tutti i costi battere la concorrenza.
“Bradlee era un uomo molto competitivo, una bestia affamata, voleva a tutti i costi avere quella storia. Il Washington Star era il giornale numero uno della città, il Post era solo un giornale locale, di famiglia, e l'ossessione di riuscire a sopravvanzarlo non lo teneva sveglio la notte. Soffriva per il fatto di essere “secondo a casa nostra”, come dice in una sequenza molto bella. Lì mi sono un po' immedesimato, perché nessuno di noi vuole arrivare secondo” dice l'attore nella conferenza stampa di presentazione “Ma – precisa Steven Spielberg – era anche molto pieno di sé, non solo era famelico, voleva che il Post sopravvanzasse per importanza anche il New York Times, ma ciò perchè voleva dirigere un giornale che “lo meritasse” come direttore”
E vediamo poi il coraggio incaranato nel personaggio della proprietaria del Post, Katharine Graham, che rischia capitali, amicizie e mette in gioco se stessa per seguire Bradlee nell'impresa: il solito capolavoro interpretativo di Meryl Streep
“Nel 71 – spiega l'attrice, aguerrita femminista – era rarissimo vedere una donna nella redazione di un giornale o a capo di un'impresa. Key aveva ereditato il giornale non direttamente dal padre, ma le era capitato quando anche il marito era morto. Tutti attorno a lei non le riconoscevano alcuna autorità, e lei per prima si sentiva fuori posto. Però è riuscita a rischiare tutto, a imporsi e alla fine è arrivata a diventare un simbolo e a vincere un Pulitzer. Si può apprendere il coraggio? Sì, lei lo dimostra. Il problema è che oggi noi non lo insegniamo più ai nostri ragazzi e ragazze. Bradlee, prima di diventare un giornalista, era stato in marina, e a 21 anni già comandava altri ragazzi, era responsabile di loro. Oggi noi siamo iperprotettivi e loro non sono più in grado di responsabilizzarsi”
Per la prima volta in un film di Spielberg vediamo un uomo e una donna coprotagonisti
“Il rapporto tra la Graham e Bradlee è molto complesso e interessante ed il vero fulcro del film non è infatti tanto la vicenda politica quanto quella umana, il ritratto di una donna al top della professione ma che non riesce a trovare la propria voce in un mondo di uomini, e la sua forza per affrancarsi da ciò”
Un altro tema molto forte è quello del tradimento della fiducia, o se vogliamo dell'amicizia. A partire dal tradimento (che è anche un atto di coraggio) del giornalista-soldato Daniel Ellsberg che trafuga le carte top secret e le propone alla stampa, fino a quello di Bradlee e Graham nei confronti dei politici con cui sono di casa (Robert McNamara, i Kennedy). Ma naturalmente le domande dei colleghi si concentrano sul tema più ovvio della libertà di stampa
“La libertà di stampa è il guardiano della democrazia. Quando Nixon cercò di bloccare la pubblicazione dei Pentagon Papers era la prima volta che accadeva un tale tentativo di imbavagliare la stampa, dai tempi della Guerra Civile. Oggi non censurano, ma le chiamano “fake news”...”

Cinematograficamente “The Post” si colloca nel filone numero due del cinema spielberghiano: chiamiamo “uno” quello avventuroso, giocoso, fanciullesco e immaginifico (che col tempo ha però assunto tinte sempre più drammatiche e problematiche), e “due” quello civile di rievocazione e denuncia. Vi sono poi temi trasversali: uno di questi è sicuramente quello de “la ricerca”. Coloro che sono stati visitati dagli alieni cercano un luogo di incontro, Indiana Jones cerca vari oggetti, il plotone di soldati cerca il soldato semplice Ryan, il bambino artificiale di A.I. cerca la madre.  Qui possiamo dire che i protagonisti non cercano qualcosa di materiale, ma cercano la verità. E tutti, qui come altrove, cercano fondamentalmente una cosa: la propria umanità

Foto di: Elena Aguzzi

Elena Aguzzi