Dal
nostro inviato
“I filmmaker della mia età erano
ispirati dai grandi del Cinema europeo. Io ho
avuto subito un grande successo con Il Padrino
e mi sono accorto che ho avuto una vita da vecchio
regista quando ero giovane. Forse da vecchio avrò
una vita da giovane regista”
Così esordisce Francis Ford Coppola alla
Festa del Cinema di Roma e di una nuova giovinezza
parla appunto il suo film “Youth without
you” che il regista (accompagnato anche
dalla figlia Sophia) ha presentato insieme al
protagonista Tim Roth. Un grande evento, una delle
numerose passerelle di star che hanno entusiasmato
il pubblico, un gradito ritorno. Parla della seconda
opportunità, di una nuova giovinezza, della
possibilità di rivivere da capo la vita
con un dono potente in più.
Tim Roth si cala perfettamente nel ruolo di questo
timido professore che rivive la giovinezza con
una forza e una conoscenza straordinarie, ma si
ritira appartato vivendo il suo dono come una
dannazione per sé e per chi ama. “Tim
è intelligente e affascinante e poteva
interpretare benissimo questo timido, gentile
e amabile professore. Inoltre è un buon
fotografo e mi aiutava a trovare la luce giusta.
Quando un attore sa come girare finisce con l'intromettersi
molto, ma lui è stato veramente d'aiuto.
Così mi piaceva abbandonarmi a questi fantastici
attori e che ci fosse molto da scoprire man mano
che procedeva la storia”.
“Mi ero inizialmente spaventato del
personaggio, poi me ne sono innamorato, è
un uomo meraviglioso” aggiunge Tim
Roth. E racconta scherzosamente “Quando
ho ricevuto la telefonata di Coppola ho pensato
che mi stessero facendo uno scherzo. Così
ho rifatto il numero e ha risposto una donna dicendo
che era la moglie e che Francis era sotto la doccia
e ho pensato che lo scherzo continuasse. E non
ero sicuro nemmeno quando ho ricevuto la sceneggiatura,
e anche iniziato il lavoro continuavo a non essere
sicuro, pensavo fosse un sogno”.
Il film è in gran parte girato in Romania,
con attori romeni. “E' un Paese molto
intellettuale, ricco di Cinema e Teatro. E' un
luogo emozionante, e mi è piaciuto lavorare
con questa gente meravigliosa”.
Un film allegorico?
“Ho sempre pensato che il Cinema fosse
più vicino alla Poesia che alla Narrativa
usando questo splendido mezzo, le metafore”
Ma, Ahimè, “Un'altra Giovinezza”,
vuole dire troppe cose e il risultato è
discontinuo e confuso. Visivamente affascinante,
dal punto di vista narrativo affastella troppi
elementi e sembra quasi disperdersi in due film
differenti. Troppa filosofia, troppe elucubrazioni,
troppi simboli. Coppola sembra però attendersi
tali critiche ed è pronto a replicare “Mi
piace fare film che possono essere visti più
di una volta. Considero i remake uno spreco di
energie e risorse, meglio fare nuovi film che
illuminino il Cinema. E quando fai un film insolito
sei consapevole che ci vuole tempo perché
entri nella mente della gente. Quando entri in
un territorio nuovo ed esplori una nuova area,
sai che non farai il successo che faresti con
Spiderman o Schrek, bisogna lasciare tempo alla
gente perché trovi interesse nelle nuove
opere. Vorrei che trovaste il mio film interessante,
poi pensate se lo trovate anche bello”.