L'altra giovinezza di Coppola

01/01/2008

Dal nostro inviato

I filmmaker della mia età erano ispirati dai grandi del Cinema europeo. Io ho avuto subito un grande successo con Il Padrino e mi sono accorto che ho avuto una vita da vecchio regista quando ero giovane. Forse da vecchio avrò una vita da giovane regista
Così esordisce Francis Ford Coppola alla Festa del Cinema di Roma e di una nuova giovinezza parla appunto il suo film “Youth without you” che il regista (accompagnato anche dalla figlia Sophia) ha presentato insieme al protagonista Tim Roth. Un grande evento, una delle numerose passerelle di star che hanno entusiasmato il pubblico, un gradito ritorno. Parla della seconda opportunità, di una nuova giovinezza, della possibilità di rivivere da capo la vita con un dono potente in più.
Tim Roth si cala perfettamente nel ruolo di questo timido professore che rivive la giovinezza con una forza e una conoscenza straordinarie, ma si ritira appartato vivendo il suo dono come una dannazione per sé e per chi ama. “Tim è intelligente e affascinante e poteva interpretare benissimo questo timido, gentile e amabile professore. Inoltre è un buon fotografo e mi aiutava a trovare la luce giusta. Quando un attore sa come girare finisce con l'intromettersi molto, ma lui è stato veramente d'aiuto. Così mi piaceva abbandonarmi a questi fantastici attori e che ci fosse molto da scoprire man mano che procedeva la storia”.
Mi ero inizialmente spaventato del personaggio, poi me ne sono innamorato, è un uomo meraviglioso” aggiunge Tim Roth. E racconta scherzosamente “Quando ho ricevuto la telefonata di Coppola ho pensato che mi stessero facendo uno scherzo. Così ho rifatto il numero e ha risposto una donna dicendo che era la moglie e che Francis era sotto la doccia e ho pensato che lo scherzo continuasse. E non ero sicuro nemmeno quando ho ricevuto la sceneggiatura, e anche iniziato il lavoro continuavo a non essere sicuro, pensavo fosse un sogno”.
Il film è in gran parte girato in Romania, con attori romeni. “E' un Paese molto intellettuale, ricco di Cinema e Teatro. E' un luogo emozionante, e mi è piaciuto lavorare con questa gente meravigliosa”.
Un film allegorico?
Ho sempre pensato che il Cinema fosse più vicino alla Poesia che alla Narrativa usando questo splendido mezzo, le metafore
Ma, Ahimè, “Un'altra Giovinezza”, vuole dire troppe cose e il risultato è discontinuo e confuso. Visivamente affascinante, dal punto di vista narrativo affastella troppi elementi e sembra quasi disperdersi in due film differenti. Troppa filosofia, troppe elucubrazioni, troppi simboli. Coppola sembra però attendersi tali critiche ed è pronto a replicare “Mi piace fare film che possono essere visti più di una volta. Considero i remake uno spreco di energie e risorse, meglio fare nuovi film che illuminino il Cinema. E quando fai un film insolito sei consapevole che ci vuole tempo perché entri nella mente della gente. Quando entri in un territorio nuovo ed esplori una nuova area, sai che non farai il successo che faresti con Spiderman o Schrek, bisogna lasciare tempo alla gente perché trovi interesse nelle nuove opere. Vorrei che trovaste il mio film interessante, poi pensate se lo trovate anche bello”.

Gabriella Aguzzi