Nuovo Cinema Casertano: Cretella e il progetto “Corti”

02/05/2011

In pochi l'avevano apprezzato nell'elegiaco La ragazza del lago, esordio dietro la mdp di Andrea Molaioli, qualcuno ne aveva scorto le doti di inarrivabile caratterista in Lascia perdere Johnny, altra opera prima (firmata da Fabrizio Bentivoglio ma ispirata alla vicende del chitarrista degli Avion Travel, Fausto Mesolella), ma è con il “double” Il divo –Gomorra Toni Servillo si è consacrato, agli occhi della critica e del pubblico, come il miglior interprete italiano in circolazione. Fama accresciuta con le prove successive, da Noi credevamo, a Una vita tranquilla fino ai più recenti Gorbaciof e Il gioiellino.
Evidentemente Servillo dev'essere cresciuto in un clima familiare particolare, se è vero com'è vero che il fratello Peppe, leader dei già citati Avion Travel (band culto dell'italica canzone d'autore), ha dato anche prove d'attore di squisita fattura: Domenica di Wilma Labate, lo stesso Lascia perdere Johnny, La felicità non costa niente di Mimmo Calopresti per ultimi due esordi, La pecora nera di Ascanio Celestini  e Into Paradiso di Paola Randi.
Ma i fratelli Servillo sono l'iceberg di un vulcano di energie culturali, in una terra – la provincia di Caserta – di cui i media si occupano esclusivamente per fatti criminosi. Lo testimonia il caso di Angelo Cretella: originario di Succivo, cittadina dell'Agro Aversano, laureando in filosofia, Cretella, dopo una serie di esperienze minori, vince il Premio Amnesty International al Giffoni Film Festival con il corto DisAbili, commedia gentile che affronta il tema della diversa abilità, senza rinunciare ad una velata critica del malcostume di occupare i parcheggi riservati a chi ha un handicap.
DisAbili è il suo trampolino di lancio. Gratificato dal successo ottenuto in diversi festival, Cretella si lancia subito in un altro progetto, stavolta più ambizioso: Corti. Il film è tratto dall'omonimo racconto della talentuosa scrittrice casertana Giusy Marchetta, Premio Calvino 2007 per la raccolta Dai un bacio a chi vuoi tu, sceneggiatrice (già in DisAbili) insieme a Massimiliano Virgilio, autore partenopeo noto ai più per il celebrato Porno ogni giorno. Viaggio nei corpi di Napoli).


Si narra di Mimmo, un bimbo di un paesino del Sud che si reca dal barbiere Michele e gli chiede un taglio di capelli sempre più corto, fino a quando lo stesso barbiere si rende conto che il bambino subisce violenza in famiglia e cerca di preservarsi facendosi tagliare i capelli cortissimi. Con finale a sorpresa.

“ Quando ho iniziato a immaginare nella mia mente Michele, riservato e onesto barbiere di un paesino del sud, quello che mi appariva davanti agli occhi era il volto di Leo Gullotta – afferma Cretella – Mi dicevo che era un sogno irrealizzabile eppure, in fondo in fondo, non volevo abbandonarlo e ripetevo tra me e me lo slogan “Se non ora quando?” finché, carico di entusiasmo e fiducia, mi decisi ad adottarlo”. E Gullotta, rapito dalla penna di Marchetta, non se lo fa ripetere due volte: aderisce entusiasta al progetto, rinuncia al compenso, invitando i colleghi a fare altrettanto e la produzione a reinvestire i fondi nel film, e infonde entusiasmo nella giovane troupe: “La cultura è vivere ogni giorno guardandosi attorno con curiosità, aprendosi al mondo e alle persone  - sostiene l'attore catanese - Il mio mestiere è raccontare una storia, suscitare emozioni e se sono qui oggi è per rispetto verso di esso e per rispetto verso i giovani e il loro lavoro. Voglio essere la dimostrazione che si può, si deve fare”.

Ma le radici casertane del progetto non finiscono qui. A produrre è infatti la minuscola casa Blow Up, con sede a Succivo, in cui investe un giovane imprenditore del luogo, Nicola Marsilio. Se in Italia è arduo pensare di investire risorse in progetti culturali, per la Campania sfioriamo l'utopia, in un momento in cui le Amministrazioni locali e la Regione tagliano i fondi con l'accetta. E allora, dopo aver trovato un generoso produttore, che ottiene anche un contributo dalla Comunità Montana del Fortore, resta da completare il cast. Travolta dall'entusiasmo della Blow Up, animata dal direttore di produzione Luigi Mozzillo e dal direttore della fotografia Alessandro Lanciato, aderisce al progetto nell'insolita veste di attrice anche la costumista Ortensia Di Francesco, Ciak d'Oro, Premio Tosi e nomination ai David di Donatello per Lascia perdere Johnny già in Fortapasc  Gorbaciof, l'attore e regista teatrale casertano Ernesto Cunto, Peppe Miale, Ciro D'Errico e il piccolo Francesco Esposito, selezionato dopo oltre 250 provini.
Fiaba nella fiaba, la Blow Up riesce a trovare come intelocutore anche una giovane e volenterosa Amministrazione, quella dello splendido borgo di S. Agata de' Goti, nel Sannio beneventano, già location di diverse opere cinematografiche e sede del putroppo fallito Sannio Film Festival: “S. Agata de' Goti conferma ancora una volta la sua particolare vocazione verso la cultura ed il cinema in particolare – afferma l'Assessore alla Cultura, Angelo Montella - Una passeggiata nel nostro centro storico non può non ammaliare i sensi, meravigliare lo sguardo, rapire il cuore. Credo che sia un pò quello che è accaduto ad Angelo Cretella e a Leo Gullotta: è stato per me un piacere autentico aver aperto le porte della mia città ad un gruppo affiatato di giovani e validi artisti desidorosi di dire, di raccontare, di sognare ”.
Il film, girato in sei giorni ad aprile, è attualmente in fase di postproduzione.
Per la distribuzione la Blow Up si avvarrà nuovamente della partnership con la web tv milanese AnotherTV che ha già pubblicato online il fortunato DisAbili.
Una bella storia di cinema meridionale, insomma. Ma anche un monito per tanti giovani registi, scrittori e sceneggiatori a crederci sempre, a lavorare nonostante tutto, a combattere per le proprie idee, a non arrendersi all'inedia e all'abulia, alla grettezza delle classi dirigenti, a un futuro solo apparentemente già segnato di veline e incultura.

Mario Tirino