Presentano in anteprima italiana all'ultimo Trieste Film Festival conclusosi pochi giorni fa, Când se lasă seara peste Bucureşti sau Metabolism/Quando la sera cade su Bucarest o Metabolismo, narra la storia di un regista e del suo film. Paul, ha una relazione con Alina, attrice che interpreta un ruolo nel suo film. Il giorno successivo è l'ultimo giorno di Alina sul set. Paul decide allora di cambiare la sceneggiatura per girare una scena di nudo con la ragazza. Ma l'indomani cambia idea: Paul si sveglia e decide di non girare più la scena. Chiama invece la produttrice e le dice che ha dei problemi con la sua ulcera.
«L'ispirazione mi è venuta dall'esperienza di un amico regista che dieci anni fa mise tutti i soldi che aveva nella realizzazione del suo film e poi si bloccò improvvisamente a metà delle riprese. Mi ha ispirato l'idea di riprese che non finiscono mai. Ma ho voluto fare soprattutto un film sulla figura del regista, per mostrare come lavoriamo, quali sono i nostri metodi, come realizziamo un progetto: uno sguardo insomma dietro le quinte.» spiega il regista.
Il tutto accade in un mondo meta cinematografico e la prima associazione è sicuramente Guido, alter-ego del maestro Federico Fellini, che in 8 ½ si trova a combattere con mille dubbi e incertezze durante la lavorazione del suo film. La trama del film felliniano è ormai nota, Guido Anselmi, affermato regista quarantatreenne, sta elaborando il suo film. Egli si trova a trascorrere un periodo di riposo in una stazione di cure termali cercando di coniugare i propri problemi fisici con quelli della produzione del film ancora in stato di preparazione. Tutto questo non fa che rendere consapevole quello smarrimento che egli si porta dentro da anni e che le cure dell’esistenza quotidiana e del lavoro avevano in parte mascherato. In un onirico, fatato affresco d’immagini si alternano infiniti personaggi di contorno. Nel film di Paromboiu i personaggi sono pochi, non siamo certo nel mondo di Fellini, ma i problemi esistenziali e fisici sono ben più che presenti nella sua vita. Con Alina passa le giornate tra prove per le scene del suo film e chiacchierate. L'influenza del cinema italiano sul regista rumeno, classe 1975, viene confermata anche in una scena dove i due protagonisti principali stanno cenando e un collega del regista dice all'attrice di assomigliare a Monica Vitti. Lei non sa chi essa sia e Paul cerca di spiegarglielo nominano alcuni titoli di film in cui appare come L'avventura di Antonioni. Quando l'attrice dice di non sapere chi sia lui stupito le spiega l'importanza del regista italiano nella storia della cinematografia italiana e le consiglia di vedere, tra gli altri, anche Blow-Up.
Anche se a tratti ci sono delle sequenze troppo lunghe con tempi morti, nel complesso il film rende l'idea della crisi esistenziale che sta vivendo il personaggio principale, nonché regista che sta girando il suo film.