XIX Edizione di Corto Dorico

14/12/2022

La Mole Vanvitelliana di Ancona e il Cinema Italia hanno ospitato, dal 3 all’11 dicembre, la diciannovesima edizione di Corto Dorico, un festival di “slam” cinema che ammette in finale alcuni cortometraggi dopo una  selezione popolare che, di votazione in  votazione, elegge i vincitori della giornata e li porta avanti. Alla sezione di corti, primigenia e principale, si è accostato da alcuni anni la sezione lungometraggi per valorizzare le opere che sono i “padri” dei corti. Quest’anno l’edizione è stata ricca e densa di eventi e di incontri che hanno portato nelle varie location del festival, tra cui anche le case circondariali per il ciclo Oltre le mura, una quantità di pubblico che ha fatto ben sperare per le sorti del Cinema, dopo le chiusure pandemiche. Il titolo di quest’anno è stato Lanterna magica, ponendo l’accento proprio sul Cinema e sulle origini da cui partì tutto, mettendolo al centro della significativa ripartenza sociale dopo gli anni di pandemia. Tra gli ospiti di quest’anno segnaliamo l’artista Simone Massi (premio speciale Cinema di Poesia), il duo comico di attori e sceneggiatori Ficarra & Picone e una giuria di qualità con tre nomi d'assalto: l'attrice Angela Finocchiaro, il direttore della fotografia Michele D’Attanasio e il regista Claudio Cupellini (Una vita tranquilla, Alaska, La terra dei figli). Sono stati loro a decretare il primo premio che è andato a Tria o dell'arte del tradire della regista marchigiana Giulia Grandinetti, insignito del Premio Stamira miglior cortometraggio. Con la seguente motivazione: «Grazie a un soggetto che si distingue per rara originalità e in virtù di un cast di attori con volti che riescono a incarnare meravigliosamente un mondo reinventato, il film ci racconta una storia commovente, con delle scene, dei costumi e una fotografia che aiutano a creare delle inquadrature pittoriche degne di un’opera d’arte». Importanti anche i nomi alla direzione artistica del festival: il direttore della fotografia Daniele Ciprì e lo sceneggiatore e produttore Luca Caprara. Per Ciprì il cortometraggio, prima che un genere, è un’opera che necessita di una propria autonomia da ricercarsi non solo nella condivisione delle problematiche del presente ma in linguaggi più onirici e surreali che lo renda un’opera metaforicamente valida, in senso universale, più che per i temi proposti da parte degli autori, da una originale visione del mondo. Sono stati nove i corti giunti in finale, diversissimi tra loro, opere non sempre prime, di giovani autori e autrici che si sono “battuti” per aggiudicarsi il primo premio. Le tematiche trattate sono state le più diversificate: dalla presenza della plastica nel nostro cibo, agli abusi giovanili, dalla filosofia animalesca, al tema del lavoro e del dramma della sua perdita, dal complottismo in stile Bill Gate alla scoperta della propria identità sessuale in età preadolescenziale. Il premio della giuria dei critici SNCCI è andato al lungometraggio Settembre di Giulia Steigerwalt con una menzione speciale a Piano piano di Nicola Prosatore. Il festival si chiude con sessanta appuntamenti, in presenza e online, la rassegna Short on Rights - A Corto di Diritti (in collaborazione con Amnesty International Italia), incontri, workshop per ragazzi, concerti, a cui hanno partecipato un folto pubblico e gli studenti, come il workshop di fotografia cinematografica tenuto da Michele D’Attanasio (Veloce Come il Vento, Freaks Out e L’Ombra di Caravaggio).

Due premi, Nie Wiem e Coop for movies, sono stati attribuiti alla regia di Adriano Giotti per Camerieri, il corto sul dramma della perdita del lavoro, intensamente recitato da un trio di attori presi dalla macchina a mano mentre intensamente si confrontano per strada provando a capire cosa stia succedendo alle loro vite.

Michela Manente