Non è calcio, è storia

23/05/2010

C'era una volta la Grande Inter: quella di Angelo Moratti, di Helenio Herrera, di Facchetti-Corso-Suarez, quella delle due Coppe Campioni consecutive che poi, per 45 anni, non hanno più avuto seguito, mentre i cugini rivali del Milan ne vincevano altre cinque.
Oggi però c'è la Grande Inter di Massimo Moratti, di José Mourinho, di Milito-Zanetti-Snejder ( e poi Cambiasso, Balotelli, Pandev, Eto'o, Maicon, Stankovich, Chivu, Samuel, Lucio, Cordoba, Julio Cesar...), dei cinque scudetti consecutivi, della Coppa Campioni vinta battendo appunto i campioni (del campionato inglese, spagnolo, tedesco), della tripletta, leggendario record per una squadra italiana.
Punti sprecati, tensioni, veleni, giornalisti che gufano e tifano contro anche quando si vince. Un'immagine che diventa il simbolo dell'anno: Mou “ammanettato”. Ora, finalmente – e per questo ci scusino i non interisti – ce n'è un'altra: capitan Zanetti, l'uomo che per 15 anni ha fedelmente “servito la causa”, che solleva in lacrime la Coppa più bella, quella con le orecchie grandi, e sigla il momento storico.

Elena Aguzzi