Quando muore un regista, si tende a richiamarlo alla memoria collettiva con un titolo significativo: l'autore di.... E' stato difficile trovare questo titolo per William Blake McEdwards (questo il suo nome completo), classe 1922, non certo per mancanza di scelta, ma per troppa abbondanza, e se abbiamo optato per la serie dell'ispettore Clouseau è perché si è trattata appunto di una serie, di ben 8 titoli. Ma Blake Edwards non è solo il papà della Pantera Rosa. Per molti il suo film simbolo è “Colazione da Tiffany”, per altri potrebbe essere “Victor Victoria”. Edwards ha reso Peter Sellers un'icona (non solo Pantera Rosa, ma anche l'esilarante “Hollywood party”), è stato il pigmalione di Bo Derek (“10”), ha fatto spogliare la moglie Julie 'Mary Poppins' Andrews (“SOB”). È l'indiscusso maestro di una commedia che inizia sofisticata e “degenera” in slapstik : Operazione sottoveste, La grande corsa, Micki e Maude, Appuntamento al buio, Skin Deep, Nei panni di una bionda. Ma ha anche girato film di spionaggio (Il seme del tamarindo, Operazione Crepe Suzette), polizieschi (Peter Gunn, Il caso Carey), persino western ( Uomini selvaggi). Un paio di volte, con Jack Lemmon, ha toccato il tasto drammatico, in “I giorni del vino e delle rose” e “Così è la vita”, e il primo titolo è considerato forse il suo capolavoro. Per bene ma graffiante e cattivo quanto basta per restare emarginato da una Hollywood che di nome lo ha glorificato ma di fatto lo ha guardato con timore e che lui ha spesso messo alla berlina (“Intrigo a Hollywood”, il già citato “S.O.B.”), con un gusto per la comicità esagerata che spesso ha fatto capolino anche quando non era richiesto, ottimo direttore d' attori, ha forse avuto il limite di non saper sviluppare uno stile proprio e inconfondibile, forse perché, di vecchia scuola, ha sempre considerato il cinema qualcosa di artigianale e non autoriale: non per nulla i suoi film han lanciato più gli altri (gli interpreti, l'autore delle musiche Henry Mancini) che il regista stesso