Oh Capitano, mio Capitano

12/08/2014

Ho voluto riascoltare gli insegnamenti del Professor Keating. In una giornata triste, in cui l’invito a credere nella poesia e nei sogni non riesce a consolare. Il Cinema e il Mondo saranno un po’ più poveri senza Robin Williams. A sopraffare è stata prima l’incredulità, poi l’amarezza. Sarà difficile, per chi ha riso con lui e con i suoi film, ridere ancora. Per chi ha avuto con L’Attimo Fuggente il suo film mito, per chi si è visto cambiare la vita da un suo film, accettare che le parole non hanno abbastanza forza con chi è davvero depresso e solo.
Spielberg aveva visto in lui il vero Peter Pan, un Peter Pan cresciuto che aveva dimenticato come si fa a volare ma doveva ritrovare il suo pensiero felice e la capacità di credere ancora nella fiaba. Perché un po’ di Peter Pan c’era in quel grande attore dal sorriso bizzarro.
Non è nostra intenzione ripercorrere i suoi oltre cento film: a ognuno, in una pellicola o nell’altra, con un personaggio o un altro, ha lasciato qualcosa. Ognuno ne serba il ricordo che più gli è caro. Il saluto gridato di Good Morning Vietnam, il buffo aspetto di Patch Adams, la corpulenta Mrs. Doubtfire, l’incredibile Mork, il professore che bisbiglia ai suoi alunni di succhiare il midollo della vita. Ma non si può non notare l’alto numero di film insoliti, fiabeschi, di personaggi estrosi per cui era stato scelto, perché era lui stesso ad ispirarli, lui che era così particolare. Lo vedevamo andare Al di là dei Sogni, cercare il Graal in mezzo a New York nella Leggenda del Re Pescatore.
Robin Williams era (“è” dovremmo dire, perché in fondo un attore non muore mai) attore completo, che ha fatto ridere e piangere. Ci ha dato interpretazioni intense, dolorose, toccanti ed altre esilaranti. E’ stato, ma solo rare volte, malvagio. Ma nella vita gli amici e i colleghi ricordano solo la sua gentilezza disarmante, la generosità. Quando il povero Christopher Reeve restò paralizzato lui si offrì di pagargli le cure.
“Un genio, è sempre stato gentile con me. Abbiamo perso un grande” lo ricorda Justin Timberlake. “Robin era l’anima più bella, generosa, calda e gentile. E’ stato un dono conoscerlo, ci mancherai, Boss” scrive Elijah Wood. “Ricordiamo le lunghe, lunghissime risate, l’energia e le interpretazioni che hanno illuminato la stanza, lo schermo, il mondo” dice Tom Hanks. “Robin Williams ha fatto ridere e pensare. Un grand’uomo, un artista e un amico. Mi mancherà oltre misura” lo descrive Kevin Spacey. E Ben Affleck, che ha lavorato al suo fianco in Will Hunting, si chiede “Robin ha trasformato in realtà i sogni miei e di Matt, cosa devi a chi ha fatto questo? Tutto”.
“L’ho incontrato quando avevo 13 anni ed ero un grande fan e lui era stato gentilissimo  l’ho sempre visto gentile con tutti i fan che ha incontrato. E con gli altri attori era generoso e brillante. Faceva sentire tutti speciali intorno a lui anche se lui era un genio. Aveva un gran cuore, il suo impatto con il mondo era positivo, ha fatto un gran bene al mondo facendo ridere la gente per così tanto tempo” racconta su twitter Ben Stiller.
Alla tragica notizia della sua morte il web è impazzito, percorso da una commozione unanime. A noi piace salutarlo così, immaginandoci di salire su un tavolo per guardare le cose dall’alto, in modo diverso, come ci ha insegnato a fare con il suo cinema.

Gabriella Aguzzi