
Forse ai giovanissimi il suo nome non dirà molto, poiché da circa 20 anni non
recitava più, ma i suoi occhi di ghiaccio sono comunque indimenticabili, così
come il suo sorriso in bilico tra il freddo e il nevrotico.
Già dal suo
esordio, nel '47, col film Il bacio della morte, Richard
Widmark si fece notare come sadico assassino: nel dare la notizia della sua
scomparsa, molti articoli hanno segnalato già nel titolo la sequenza
agghiacciante in cui uccide una vecchia in sedia a rotelle lanciandola dalle
scale.
Gli anni '50 sono gli anni d'oro della sua carriera “in noir”, dove è
protagonista (o coprotagonista: il suo tipo fisico è più da cattivo che da eroe)
di pellicole notevoli come Strada senza nome (dove abilmente
adombra anche un lato sessualmente ambiguo del suo personaggio),
Bandiera gialla di Kazan, I trafficanti della
notte (noto anche col titolo originale Night and the City,
probabilmente la sua interpretazione più toccante – v. foto), Mano
pericolosa di Sam Fuller, dove non esistono personaggi positivi. Ma già
dall'inizio della carriera si ritaglia un ruolo importante di protagonista
western: in Cielo giallo, ad esempio, batte in bravura il più
affermato Gregory Peck; con gli anni '60 lo vediamo dunque in pellicole
leggendarie quali Ultima notte a Warlock, La battaglia
di Alamo (è un Jim Bowie di rara intensità), Cavalcarono
insieme, La conquista del West, Il grande
sentiero. Accanto a questi, numerosi film d'azione e di guerra, anche
se di minor livello. Invecchiando, il ghigno maligno e lo sguardo gelido
divennero sempre più evidenti, e sebbene si sia concesso in carriera anche
personaggi positivi, eroi romantici (interpretò tra gli altri La tua
bocca brucia, film d'esordio di Anne Bancroft e primo da protagonista
di Marilyn Monroe) e persino commedie, dagli anni '70 lo si vede quasi
esclusivamente in ruoli di comprimario malvagio, tra cui giganteggia il suo
ruolo di spietato assassino giustiziato in treno in Assassinio
sull'Orient Express.
Anticipatore di molta recitazione “nevrotica”
degli anni '50 e '60 (Marlon Brando, Paul Newman...), col tempo ebbe
l'intelligenza di non caricare certi effetti, sorprendenti e moderni all'inizio,
ma che dopo vent'anni avrebbero potuto farlo scadere a livello di caratterista,
ma di recitare “levando”, giocando di sguardi e piccoli tic personalizzanti (un
suo erede sembra oggi essere, ad esempio, Ed Harris).