Reptilarium
30/01/2021
Eravamo davvero incerti in quale pagina pubblicare questa nostra recensione di Reptilarium. Nella Rubrica “Gioco di Ruolo”? Nella pagina di Teatro? Reptilarium, la creazione di Project XX1, si classifica un po’ ovunque e nello stesso tempo non rientra in nessuna categoria, perché è qualcosa di totalmente nuovo ed originale. E’, prima di tutto, un’esperienza. E’ una commistione di stili. E’ uno spettacolo in cui sei immerso ed interagisci attivamente, che prende strade e sbocchi diversi secondo le tue scelte. A metà strada tra il videogame, il film e il gioco di ruolo dal vivo, tra messaggi di whatsapp, ricerche affannose su facebook, video misteriosi che si aprono e allegati top secret, sviluppa un’avventura che è una corsa contro il tempo e si fa via via più avvincente. E come finisce? L’ultima decisione spetta a te.
La risposta di Project XX1 alla crisi che ha colpito così duramente il mondo del Teatro è stata inventarsi un nuovo modo di fare spettacolo in tempo di pandemia, portandolo direttamente a casa tua, uno spettacolo dove anche tu hai un ruolo attivo. Con il divertimento di avere “un tuo attore personale” che ti segue, chatta con te, ti telefona, ti indirizza in un percorso di spionaggio, mentre oltre venti attori danno il volto ai personaggi che nel corso della vicenda, di una durata complessiva dalle 4 alle 6 ore, appariranno in video e con i quali andrai o meno ad incrociarti. E’ una vera rivoluzione dell’intrattenimento che sfugge a tutte le classificazioni tradizionali. Quella di Project XX1 è una Resistenza, così come di Resistenza si parla nello scenario fantascientifico di Reptilarium che forse non è poi così fantastico.
Il futuro distopico che ci presenta è quello di un’Europa condannata ad un infinito lockdown. C’è chi accetta questa nuova realtà con rassegnata disperazione e chi invece si ribella e vuole scoprire e condannare cosa ci sta dietro, diventando un dissidente.
Se non volete spoiler potete non proseguire oltre nella lettura, ma quella che vi racconto è la storia che ho vissuto io ed ogni storia in Reptilarium è unica: basta una lieve interazione diversa ed ecco che prende un altro percorso, si avranno altri incontri ed altri accadimenti. Mi sono poi confrontata con altre persone che avevano provato l’esperienza di Reptilarium lo stesso giorno e si sono ritrovate dentro un’altra storia. Ed è questo che la rende speciale.
Tutto inizia con una mail che arriva direttamente nella tua casella. Sei stato appena assunto da un’agenzia chiamata The Garden che offre servizi molto particolari per eludere all’isolamento e che non è affatto quello che sembra. Siamo nel 2022 e in Italia sono cambiate troppe cose. Ma ecco che ricevi un messaggio whatsapp che ti avverte di stare in guardia e ti si propone un’insolita missione. E siamo al primo bivio: da che parte ti schiererai? Ti fidi di questo misterioso interlocutore? Intrufolandoti nei server dell’agenzia scopri cose inquietanti, poi ecco un’asta di oggetti in disuso, appartenuti ad un passato in cui si era ancora liberi. E dietro questa facciata scopri altri video e un mondo di disperazione e di rabbia. Devi far caso alle parole dietro alle parole, ed interpretarle, perché niente è come sembra, e sei ormai coinvolto in un’operazione di spionaggio. Bisogna anche scrutare dei profili facebook per recuperare delle password, finché l’uomo misterioso con cui hai chattato ti chiama al telefono, in affanno, dice di essersi introdotto allo zoo e dal computer puoi osservare le videocamere e guidarlo fuori pericolo.
I colpi di scena si susseguono a catena, sempre più incalzanti. Dalla tua scrivania sei catapultato al centro di un’avventura che dovrai risolvere con la scelta finale.
Reptilarium - il futuro ha il sangue freddo
Una produzione project xx1
Drammaturgia: Alessandro D'Ambrosi, Anna Maria Avella, Fabiana Reale, Riccardo Brunetti, Sandra Albanese, Silvia Ferrante
Regia: Alessandro D'Ambrosi, Riccardo Brunetti
Con: Santa de Santis, Michele Bevilacqua, Emanuele Cerman,
Gabriele Carbotti, Elisabetta Mandalari, Malvina Ruggiano, Adriano Saleri, Marco Usai
Gabriella Aguzzi