Delicatessen

27/12/2010

"Il Cinerigattiere", rubrica a cura di MARIO TIRINO


Prendete un luogo a caso dalla vostra fantasia , dividete gli abitanti di questo posto in carnivori e vegetariani, usate il grano  come valuta, prendete un macellaio stravagante proprietario di uno stabile con altrettanti inquilini sopra le righe che si cibano esclusivamente di carne umana,  fate arrivare in questo stabile un ex-clown, aggiungete una strana storia d' amore e uno scontro finale tra "bistecca" ed "insalata" ed avrete un mix di commedia nera, horror post-apocalittico, thriller, fantasy futuristico, il tutto condito da due diversi stili quello pubblicitario e quello fumettistico rappresentati dall'unione di due autori: Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro che firmano una pellicola a dir poco geniale ed originale, Delicatessen.
Il mondo pensato da Jeunet è un mondo che non esiste o che potrebbe esistere in un futuro prossimo, la società a cui fa riferimento il regista è un piccolo condominio di uno stabile fatiscente dove vivono personaggi stravaganti ma più stravaganti di loro è il macellaio che è anche il proprietario delle case. Voi direte cosa c’è di strano in questo? La cosa strana è che il macellaio e i suoi inquilini si cibano esclusivamente di carne umana dei poveri malcapitati che vengono presi come tuttofare nello stabile.
In questa situazione si trova Louison (Dominique Pinon), ex pagliaccio, che pur di guadagnarsi un pezzo pane decide di lavorare per il perfido macellaio Clapet  (Jean-Claude Dreyfus), ignaro di quale sarebbe stato il suo destino.
Fortunatamente conosce Julie Clape (Marie-Laure Dougnac), la figlia del macellaio, la quale si innammora di lui e cerca in tutti i modi di fargli capire che deve scappare via perché non è un luogo sicuro. Ma dopo l’ennesima litigata col padre decidere di scendere sotto terra per chiedere aiuto ai “troglo”, la parte vegetariana della società.
La pellicola è ricca di significati nascosti come la figura del grottesco (Lousion) che, inserita in una micro società come quella del condominio con delle proprie leggi, rende ancor di più assurda la vita degli inquilini mettendoli gli uni contro gli altri  e risolve la situazione dando una speranza di un futuro migliore (l'onda d'acqua che spazza via i condomini). Altri temi presenti nel film sono quelli del consumismo e quello dell'alienazione: alcuni personaggi sono instupiditi dalla ripetività delle loro azioni (la piccola catena di montaggio dei due fratelli e il continuo lavorare a maglia della vecchietta)  e sono assaliti da una grande disperazione alla quale non riescono a trovare soluzione (la donna che tenta di suicidarsi per tutto il film).
Il film fa l' occhiolino ad alcune pellicole del passato: la scena nella quale Julie si prepara per accogliere Lousion e decide di non indossare i suoi occhiali da vista ricorda molto una sequenza di Frankestein Junior (1974) e questo fa capire quanto Jeunet fosse legato al modello classico del cinema comico.
Inoltre la struttura, se così si può dire, " condominiale " del film anticipa per certi versi il cinema di Alex de la Iglesia in particolare la sua pellicola La Comunidad, dominata da strambi inquilini. Se vogliamo c'è anche qualche rimando a 1984 di George Orwell.
Per quanto riguarda il lato tecnico invece Jeunet fa largo uso di zoomate combinato ad un montaggio a tratti frenetico, ma da anche molto spazio agli attori (Marc Caro interpreta Troglofox) prediligendo le loro mimiche facciali (su tutte quelle di Louison e Clapet). Bellisima la fotografia impostata sulla saturazione dei colori che rende il tutto molto simile ad una graphic-novel ed esalta ancora di più la visionarità di Jeunet.
Memorabile la sequenza che unisce tutte le azioni dei condomini intenti nel loro lavoro sfruttando alcuni rumori (rete del materasso che cigola, donna che sbatte i panni impolverati ecc) come se fossero una colonna sonora degna del miglior John Cage.


Delicatessen
Regia: Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro
Sceneggiatura: Gilles Adrien
Interpreti: Dominique Pinon, Marie-Laure Dougnac, Jean-Claude Dreyfus,Karin Viard,Ticky Holgado,Edith Ker, Rufus, Jacques Mathou, Howard Vernon,Marc Caro
Montaggio: Hervè Schneid
Fotografia: Darius Khondji
Musica: Carlos D' Alessio
Produzione: Claudie Ossard
Costumi: Valerie Pozzo di Borgo
Origine: Francia
Anno: 1991

Attilio Lambiase