E.C. Comics, King & Romero: ricetta per un cult horror

23/09/2011

“Il Cinerigattiere”, rubrica a cura di MARIO TIRINO

Film ad episodi del 1982, The Creepshow è un omaggio ai fumetti della E.C. Comics, irriverenti e dissacratori (nati nel dopoguerra, dovettero cessare le pubblicazioni a causa della censura). Diretto da George Romero e scritto da Stephen King, il film è orientato su un horror macabro, ma venato di ironia che ne esalta le qualità. La pellicola è divisa in cinque episodi diversi, collegati tra di loro da una cornice e da un unico filo conduttore, ovvero il desiderio di vendetta. Bill è un ragazzino attratto da riviste e fumetti horror, continuamente rimproverato dal padre per la sua passione. Quando il padre getta nella spazzatura il suo ultimo fumetto, il personaggio che introduce le storie, Creepy, prende vita ed esorta Bill a vendicarsi, introducendo le cinque storie che compongono la pellicola. Ne La festa del papà si assiste alla vendetta di un anziano misantropo ucciso dalla figlia. Dopo sette anni nel giorno della festa del papà, il vecchio torna in vita per portare a termine la sua vendetta. Nel secondo episodio, La morte solitaria Jeordy Verril, il protagonista, interpretato da Stephen King, trova nel suo campo  un meteorite, che lo porterà ad avere una metamorfosi inquietante. In Alta marea un marito tradito seppellisce fino al collo la moglie e l’amante e attende l’alzarsi del livello del mare. Ma la sera stessa la coppia ritorna dal mondo dei morti per vendicare la loro uccisione. Invece il quarto episodio, La cassa, racconta la vicenda di una misteriosa e letale creatura rinchiusa in una cassa in un sottoscala, usata da un professore per liberarsi della petulante moglie. L’ultimo episodio, Strisciano su di te, narra di un uomo d’affari  ossessionato dalla paura degli insetti, che decreteranno la sua morte.
Romero riesce ad avere ottimi risultati attraverso slipt-sceen, sequenze animate che fanno da raccordo tra una storia e l’altra, e tavole disegnate a incorniciare alcune inquadrature. Ottimo è l’uso delle luci, del tutto innaturali basate sui colori principali del rosso, del blu e del verde, che danno alla pellicola un tono ancora più sovrannaturale. Gli effetti speciali non sono dei migliori, per via di un budget molto ridotto. Molto bella invece è la colonna sonora a pianoforte di John Harrison che cala lo spettatore in un mondo sorprendente e misterioso. Il macabro personaggio Creepy è circolato in versione fumetto anche in Italia, negli anni '90, con il nome di Zio Tibia e ha avuto anche una fugace apparizione televisiva come presentatore di film horror. Ciò fa capire come The Creepshow nel giro di pochi anni sia diventato un cult per gli amanti del genere grazie al perfetto connubio tra il regista e lo sceneggiatore.  Imprescindibile per ogni amante del genere, l'opera è il frutto di un modo di concepire, scrivere, girare e produrre il cinema horror americano, ormai scomparso.

The Creepshow (Id.)
Regia: George Romero 

Soggetto e Sceneggiatura: Stephen King

Interpreti: Hal Holbrook, Leslie Nielsen, Adrienne Barbeau, Ed Harris,Ted Danson, Stephen King, Joe King, Robert Harper, Fritz Weaver, Carrie Nye, E.G. Marshall, Warner Shook, Viveca Lindfors, Elizabeth Regan Fotografia: Michael Gornick
Montaggio: Pasquale Buba, Micheal Spolen, George Romero
Musica: John Harrison
Origine: U.S.A.
Anno: 1982

Rosario Iannicelli