Un gatto, un castello e tanto gotico. Margheriti insegna l'horror

10/10/2010

"Il Cinerigattiere", Rubrica a cura di MARIO TIRINO

Dopo aver visto questo film nessuno avrà più il coraggio di rimanere in una stanza con un gatto.
Il gatto in questione è Mushi, tra l’altro  uno dei tanti gatti del regista Anthony Dawson, ed è l’unico testimone di tutti gli omicidi che avvengono nel castello maledetto dei MacGrieff.
Antonio Margheriti alias Anthony Dawson è stato un importante cineasta italiano capace di dedicarsi a tutti i generi, dalla commedia alla fantascienza dal western al genere horror. È proprio col genere horror che ha potuto esprimere tutta la sua bravura dietro la macchina da presa.
Il suo dedicarsi al genere horror coincise con il grande successo in  Italia dei film di Dario Argento – non a caso il titolo di questo film ricorda per certi versi proprio alcune pellicole di Argento.
La morte negli occhi del gatto si colloca nel genere horror gotico più che in quello thriller, grazie ad una sceneggiatura morbosa e macabra, anche se non sempre scorrevole e a volte sconclusionata, ed ad atmosfere grottesche ed erotiche. Margheriti posiziona la macchina da presa sempre addosso gli attori , li scruta, ci fa capire cosa pensano e che relazione ci sia fra loro sin dalle prime scene. Fa largo uso di zoomate specialmente per andare ad indagare  sui volti dei protagonisti. Deliziose anche alcune carrellate tra le mura del castello, reso ancora più macabro dalla fotografia di Carlo Carlini che lavora più su i vuoti che su i pieni.
La pellicola inoltre è impreziosita dalla scelta di includere tra i protagonisti due icone del pop francese dell’epoca legati sentimentalmente, Serge Gainsbourg e Jane Birkin, famosi già per la loro famosissima Je t’Aime Moi Non Plus ( prima canzone quasi parlata con i sospiri in stile orgasmo di Jane Birkin in sottofondo).


La morte negli occhi del gatto
Regìa: Antonio Margheriti
Soggetto: da un romanzo di Peter Bryan
Sceneggiatura: Antonio Margheriti, Giovanni Simonelli, Ted Rusoff (dialoghi addizionali)
Interpreti: Jane Birkin (Corringa), Hiram Keller (Lord James MacGrieff), Françoise Christophe (Lady Mary MacGrieff), Venantino Venantini (Father Robertson), Doris Kunstmann (Suzanne), Anton Diffring (Dr. Franz), Dana Ghia (Lady Alicia), Konrad Georg (Campbell), Serge Gainsbourg  (ispettore di polizia), Luciano Pigozzi (Angus), Bianca Doria (Janet Campbell), Franco Ressel (prete), Alessandro Perrella (poliziotto)
Montaggio: Giorgio Serrallonga
Fotografia: Carlo Carlini
Musica: Riz Ortolani
Scenografia: Ottavio Scotti
Produzione: Luigi Nannerini
Origine: Italia 
Anno: 1973

Attilio Lambiase