Splendida splendida Copenaghen!
08/07/2014

Splendida splendida Copenaghen! Così cantava Danny Kaye nel film sulla vita di Hans Christian Andersen. Film che, trasportandone la storia in chiave musical, non rendeva la malinconia del solitario scrittore che traduceva nella poesia di fiabe il suo disagio di emarginato e si identificava nel Brutto Anatroccolo o creava piccoli struggenti capolavori come La Sirenetta che sacrifica la propria voce e la propria vita per un amore impossibile. Ma oggi non siamo qui a parlare di Cinema, bensì per una passeggiata nella città di Andersen, definita da sempre la città delle fiabe.
Ed è proprio la piccola, dolce, silenziosa Sirenetta a fare da simbolo a Copenaghen e alla Danimarca intera, con la statua seduta su uno soglio alla cima del Kastellet, dove si spalanca il mare. Da qui la città si snoda tra castelli e canali, guglie dorate e a bizzarra forma di draghi. Draghi che intrecciano le loro code in cima a palazzi turriti o lottano al di sopra delle fontane, case dai colori accesi lungo Nyhavn, il “nuovo porto” come recita il nome, un tempo varco di partenza verso l’Europa e altri destini (qui si imbarcò Andersen), ora costellato di preziosi ristorantini, ritrovo animato di cittadini e turisti, dove la notte di San Giovanni arde il falò a salutare la luce di Mezza Estate.
Copenaghen magica sempre, nelle notti luminose e nelle nevi invernali. Una città da favola che allo scrittore di favole dedica una statua e, nella stessa, vasta, piazza del Municipio un Museo che è una passeggiata tra le sue storie più belle. Intanto Andersen, al di là della piazza, guarda verso il Tivoli, il giardino magico dei divertimenti, come ad indicarcelo. Perché un viaggio in questa città fiabesca non è completo senza una visita al Tivoli, una città nella città dove tutto, proprio tutto, è fiabesco.

Quando tra il 18° e 19° Secolo in Europa nascevano i “pleasure gardens”, parchi di lirica bellezza ai margini delle città in espansione, oasi di pace costellate da sentieri, passeggiate, pavillons e decorate da lampioni che vi donavano una magica atmosfera, alle porte di Copenaghen nacque il Tivoli. Era il 1843 e ne ebbe ispirazione il poliedrico viaggiatore e imprenditore Georg Carstensen.
Il successo fu immediato. Il Tivoli divenne un’istituzione, esempio di luogo di cultura sofisticata, e mentre altri parchi negli anni chiusero, il Tivoli si ampliò e modernizzò, senza però mai tradire il proprio stile e la propria tradizione. E con le sue attrazioni fu la prima ispirazione per Walt Disney per la costruzione di Disneyland.
La tradizione vuole che il Tivoli non sia mai completo. Di continuo si aggiungono giostre sempre più emozionanti, ristoranti, teatri, mantenendo intatte l’idea e la struttura originali.

Dall’ingresso la nostra camminata si snoda tra deliziose caffetterie il cui arredo rimanda sempre al mondo delle favole, tranquilli ristoranti in cui si gustano i sapori tipici della cucina danese, il Peacock Theatre e da qui ci si inoltra nell’area dei teatri, dove nella stagione estiva sono proposti di continuo show. Tra i lampionicini che la notte, sotto un cielo ancora riverberato di rosa, si accendono magicamente come a fine Ottocento, tra fiori e fontane e ricostruzioni di esotici angoli d’Oriente, il Tivoli stesso è uno spettacolo incessante, di musiche, fuochi artificiali, suoni e luci.

L’area delle attrazioni inizia con il più antico roller coaster del mondo. E’ lo stesso del 1914, festeggia quest’anno il suo Centenario e trasmette ancora emozione. Ma per chi ama le emozioni veramente forti al suo fianco si sono aggiunte, nel corso degli anni, giostre da brivido. Un nuovo roller coaster, chiamato The Demon, raggiunge l’altezza di 28 metri, con tre avvitamenti completi e consecutivi. Adrenalina pura e le grida echeggiano per tutto il parco. Se ancora non vi basta c’è la Golden Tower che raggiunge altezze vertiginose e, raggiunto il panorama migliore della città, vi lascia precipitare. Come sull’impressionante Star Flyer, seggiolini volanti che offrono uno dei più bei panorami della città solo ai più coraggiosi e appaiono agli occhi dei curiosi come un gigantesco ragno che si proietta nel cielo. E più di tutte Vertigo, se osate salire su un aereo che vi capovolgerà in caduta libera.
Per i più tranquilli c’è ampia scelta tra le molte giostre amene, alcune direttamente ispirate alle favole di Andersen.
Gabriella Aguzzi