
Ricordo:
l’odore di naftalina negli armadi della nonna, la porte dell’automobile che si aprono controvento, il profumo delle cucine di campagna ( burro, cipolle, cavoli), le merendine della scuola, il grembiulino bianco e la cartella, le ginocchia sbucciate, i bambini coi calzoni corti, lo scivolo in alluminio che ti scottava il sedere, le scarpe estive coi due buchi davanti ( quelle che piacciono, a Nanni Moretti), la casa in ombra quando tornavi dalle vacanze, le lucciole che volavano appo le siepi, l’odore delle cabine degli stabilimenti balneari, la maestra, il libro di lettura con la storia edificante del bambino che aiutava il vecchietto ad attraversare la strada e quella buffa del tonto che prendeva tutto alla lettera, le stagioni ( in inverno nevica, in primavera sbocciano i fiori e arrivano le rondini, in estate fa caldo e si va al mare o in montagna, d’autunno cadono le foglie e si torna a scuola), il gioco del Rischiatutto, il maggiolone della Wolkswagen e la 4 cavalli della Citroen, i 45 giri col mangiadischi per ascoltarli, il registratore a bobine, le pellicole 8 mm che si spaccavano ogni volta che le proiettavi, il televisore rivestito in legno con lo schermo verdino e le manopole come la radio per sintonizzarsi sui due canali, la “lavagnetta magica”, il pallone “pong-pong”( o Canguro) e le palline “tic-tac”, gli album dei fumetti ( 24x33 quelli con le riproduzioni degli anni ’30, 27x19 Linus, 26x17 gli eroi Marvel, 17x12 Diabolik, tipo libretto d’ assegni Blek Macigno), le monete da 5 e 10 lire, il Manuale delle Giovani Marmotte, la gazzosa, la lampada a forma di porcospino le cui punte cambiavano colore, Raffaella Carrà ed Enzo Paolo Turchi che ballavano il Tuca Tuca, gli uomini con le basette, le donne con le ciglia finte, i poster d’appendere in camera ( Che Guevara, Snoopy, un panorama di montagna, le 4 facce dei Beatles, una spiaggia al tramonto, Alain Delon ne “La prima notte di quiete”), le valige scozzesi con la cinghia per chiuderle, i campi di fiori, i manifesti dei film “scollacciati” con le fascette bianche a censura dei punti proibiti, il mottarello, la cinghia per legare i libri di scuola ( allora eri grande perché eri passato dalle elementari alle medie), le festicciole di compleanno coi genitori che si eclissavano, la polaroid che scattava le foto a sviluppo immediato, il ciclostile, i fotoromanzi interpretati da Franco Gasparri ma pure da Christian e Orietta Berti, Billy Bis, i cineforum con dibattito, la prinz verde che portava sfiga, i cartoni animati giapponesi... questi li replicano ancora. Non tutto è perduto.