Amleto si mette in affari

16/05/2008

Dalla Danimarca ci spostiamo in Finlandia e dalla Corte di Re Amleto ad una florida ditta che vuol barattare le fabbriche di legname per il commercio di papere di plastica: un motivo sufficiente per fare fuori il vecchio signore. Spiritaccio tipico di Kaurismaki, quando era più divertitamente caustico che malinconico (il film è dell’87 e circola solo in versione originale sottotitolata) e che comunque ha sempre amato i paradossi e le situazioni limite. Questa volta ha voluto misurarsi col classico dei classici e stravolgerlo a modo suo. Ci hanno provato in tanti a trasportare Shakespeare in chiave contemporanea, anzi la moda dilaga, ma spesso (vedi Romeo + Juliet e Hamlet 2000) si cambia ambientazione e si lasciano intatti i dialoghi, con risultati stridenti. Kaurismaki non si accontenta: se rilettura dev’essere che lo sia totalmente. Così in “Amleto si mette in affari” Ophelia si annega nella vasca da bagno con la paperetta di plastica che vi galleggia sopra, Hamlet monologa in palestra e Lauri Polonius muore con la testa in una radio. “Sei uno sciocco ma mi fido di te” dice ad Hamlet lo Spettro del Padre. E si sbaglia di grosso perché è stato proprio Hamlet ad avvelenarlo, ma poi Orazio lo uccide. Il resto è silenzio.

Gabriella Aguzzi